Se c’è un posto dove basta pagare e si può avere tutto, è il mondo dell’auto. Con 12.000 euro si possono comprare una Fiat Panda o la sola vernice speciale chiamata “alubeam” della nuova Mercedes SLS Amg, new entry con le porte che si aprono ad ali di gabbiano come la 300 SL degli anni ’50. Per avere il resto della macchina, altri 200.000 euro. Ma il nuovo record assoluto per una vettura è stato battuto  a un’asta in California la settimana scorsa. Il Mullin Automotive Museum di Oxnard si è aggiudicato per una cifra oscillante fra i 30 e i 40 milioni di dollari (riferisce il Wall Street Journal) una Bugatti 57SC Atlantic del 1936.  Precedente record del maggio 2009, stracciato: 12,2 milioni di dollari per una Ferrari 250 Testa Rossa del 1957.  In tanto sfarzo, quando si tratta di sicurezza c’è però chi pensa ancora di risparmiare. Per esempio, il sistema elettronico Esp che aiuta la stabilità di un’automobile è ancora optional su molte auto di larga diffusione. Eppure è roba da un paio di centinaio di euro per il produttore. La scatola nera (come negli aerei) da mettere a bordo delle auto nuove – aiuterebbe a capire come avvengono tanti incidenti e dunque a prevenire – è un dispositivo pochissimo costoso ma su cui i costruttori fanno finta di niente. Per ora. Perché negli Stati Uniti finalmente le tre di Detroit, Gm Ford e Chrysler più la Toyota che ha avuto tanti guai proprio alla voce sicurezza, hanno detto al governo che sostengono l’introduzione della black box. In Europa si aggira un’analoga  proposta, incredibilmente del governo italiano, ma sembra un fantasma.

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