Il presidente statunitense ha annunciato che venerdì prossimo visiterà a Detroit una fabbrica della Gm e una della Chrysler. Il giovedì successivo toccherà a un’altra della Ford a Chicago. Andrà per difendere con molte ragioni i circa 85 miliardi di dollari con cui ha salvato l’industria dell’auto di casa (Ford a parte, che si è salvata da sola), contro il parere dei repubblicani, di parte dei democratici e di buona parte dell’opinione pubblica. Di fatto ha nazionalizzato le quattro ruote, mettendo l’Amministrazione al volante prima che l’industria uscisse di strada.

Berlusconi, che non ha una politica industriale, può solo “augurarsi” che la Fiat di Marchionne non delocalizzi in Serbia quanto promesso a Mirafiori. Una posizione risibile, che non avrà nessun peso e nessuna influenza. E sarà bene che il presidente del consiglio continui a tenersi alla larga da Torino e dalle altre fabbriche italiane del Lingotto.

Lascia un commento