Ci sono veramente relazioni pericolose fra le borse e il mercato, fra quel che si pensa andrebbe fatto e quel che si fa. L’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne, che dall’estate scorsa guida anche la Chrysler, ha presentato ad Auburn Hills i conti del secondo trimestre della controllata americana. Tranne l’edizione on line del Wall Street Journal Europe che titolava sulle perdite nette, i titoli di media americani ed europei hanno puntato sul miglioramento complessivo dei conti.  In un anno considerato da Marchionne di “transizione e stabilizzazione”, il trimestre si è chiuso con un utile operativo di 183 milioni di dollari, in crescita del 28% rispetto ai primi tre mesi dell’anno; con un aumento dei ricavi, +8% a 10,5 miliardi di dollari; con perdite nette di 172 milioni di dollari, in discesa rispetto  ai 197 milioni del primo trimestre. La disponibilità di cassa è salita, alla fine di giugno, a 7,8 miliardi di dollari, grazie al contributo positivo del cash flow del secondo trimestre di 474 milioni di dollari, mentre la quota di mercato di Chrysler negli Stati Uniti è salita al 9,4% dal 9,1% dei primi tre mesi.

Fin qui i numeri crudi, che Marchionne ha condito ricordando che nel 2011 Chrysler andrà in borsa, che nei prossimi sei mesi ci saranno sul mercato 14 nuovi modelli fra novità e restyling, che “l’80 per cento dei dealer è profittevole, non accadeva da7 o 8 anni”. Mentre lui parlava, però, la Borsa in Europa picchiava sul titolo Fiat, evidentemente non soddisfatta da conti attesi migliori. In serata a Milano il titolo è sceso dell’1,96%, un calo pesante considerando anche che l’intero comparto europeo dell’auto è cresciuto dell’1,4%. E poi dicono che Marchionne si senta più a casa oltre Atlantico.

ps Aggiornamento: un giudice ha reintegrato al proprio posto di lavoro nella fabbrica di Melfi tre operai licenziati dalla Fiat. L’azienda ha perso la causa per comportamento antisindacale. L’unica reazione da Torino (o da Aburn Hills) , a quasi 10 ore dalla sentenza, è il silenzio dei non innocenti.

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