La Fiat aprirà una seconda fabbrica in Brasile. L’annuncio, che potrebbe essere formalizzato il prossimo 14 dicembre, cade nel giorno in cui l’amministratore delegato Sergio Marchionne dice che ci sono “tanti altri siti produttivi disponibili ” per prendere il posto di Mirafiori, in caso di mancato accordo con i sindacati. Continente americano Uberalles, dove i contratti con i lavoratori non sono più un problema per l’azienda, da Detroit in giù. 

Il Brasile è la cassaforte del gruppo. Da qui provengono gli utili che coprono i buchi del Lingotto nell’automotive. Il marchio italiano è leader di mercato con il 22,6% (dato di novembre), con previsioni di chiusura 2010 a circa 600.000 veicoli venduti. Marchionne aveva già parlato, in primavera, di un “grandissimo 2010” per Fiat Brazil. Il mercato del paese sudamericano è esploso negli ultimi cinque anni, passando dai circa 1,6 milioni di veicoli venduti nel 2005 agli stimati 3,3 dell’anno in corso.

Dopo la fabbrica di Betim alle porte di Belo Horizonte nello stato di Minas Gerais, il nuovo stabilimento dovrebbe nascere nello stato di Permambuco. Betim ha una capacità produttiva di 800.000 veicoli all’anno; aspettando la nuova fabbrica, Fiat ha aumentato la capacità produttiva della fabbrica argentina di Cordoba. Entro il 2015, il gruppo investirà in Brasile 5,8 miliardi di dollari, di cui il 70% (circa 4 miliardi) soltanto nell’automobile. Mirafiori è davvero lontanissima.

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