Si chiama Effetto farfalla, fa parte della Teoria del caos, è il famoso battito d’ali del piccolo insetto che può provocare cataclismi dall’altra parte del pianeta. Non siamo a questo, ma terremoto e tsunami in Giappone hanno rallentato e in molti casi  bloccato buona parte dell’industria. Nell’automobile, non si sono fermati soltanto i costruttori Toyota, Nissan e Honda, ma anche grossi fornitori specializzati in componenti elettroniche che dal Giappone vanno praticamente ovunque. Risultato: problemi alla fabbrica Opel di Saragozza in Spagna come alla Samsung controllata da Renault in Corea, ai motori Peugeot-Citroen come alla Gm americana, che ha deciso di ridurre drasticamente le spese non giudicate vitali. L’industria globale, insomma, si prepara a un’onda d’urto non prevista e chi ha riserve di cassa reggerà meglio. Solo Sergio Marchionne per ora si è esposto, affermando che il caso Giappone produrrà effetti, anche se è ancora presto per valutarne l’impatto. Di sicuro è effetto globalizzazione: un’anteprima c’è stata non per la mancanza di un pezzo ma per un pezzo difettoso esportato ovunque, che ha causato circa 10 milioni di vetture richiamate. Caso Toyota, 2009-2010.

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