Ma che ci fa un giornalista de il manifesto a bordo di una Porsche? Beh, la guida. E’ una 911 GTS nera,  da 48 anni i designer la ritoccano appena altrimenti tagliano loro le mani, oggi questa è la più potente delle Carrera. 408 cavalli, 23 in più rispetto alla S, messi dentro il 3.8 litri sempre apparentemente strizzato sotto il piccolo cofano posteriore. Mi accomodo, anzi mi sdraio sul sedile di alcantara nera, esclusiva alcantara ovunque, volante compreso. Chiave d’accensione ovviamente a sinistra (altro che tasti power che fanno tanto parvenu), rombo sommesso dai quattro terminali di scarico (neri), pronti via. Dove? Nel traffico va liscia e senza strappi come una Panda, anche se mi tengo alla larga dai tombini, i cerchi di serie da 19 pollici non perdonano. Esco dalla città.  Il cambio automatico fa tutto da solo, spara i 7 rapporti con la velocità di un elastico, c’è una doppia frizione che fa di corsa appunto il suo dovere,  le emissioni di anidride carbonica sono quasi da livelli Fukushima, 240 grammi per chilometro (gli stessi delle versioni meno potenti, ma nulla mi assolverà). In basso sulla console i tasti Sport e Sport Plus, cioè l’elettronica che cambia l’assetto e la risposta del motore e dunque la musica. Dritto per dritto, schiaccio Sport Plus. La GTS diventa ancora più reattiva, in curva è come se fosse infilata dentro il binario di una giostra per bambini, il sei cilindri alza la voce (e meno male), la lancetta del contagiri davanti agli occhi smette di salire. Schizza.  I 306 chilometri all’ora di punta massima saranno pure 304 con il cambio automatico, 4,4 secondi per fare gli 0-100 diventeranno pure 4,2  con lo Sport Plus Chrono, ma nella vita di tutti i giorni non servono a nulla. Vita di tutti i giorni, già: la GTS costa quasi 107.000 euro, quella su cui sono sdraiato ha quasi 10.000 euro in più di optional. Ok, fine. Scendo. La racconto? Mi viene in mente una della campagne pubblicitarie più belle de il manifesto, metà anni Novanta. Appoggiato a una Rolls Royce come quella della regina Elisabetta, un autista in piedi attende sfogliando una copia del giornale. Claim: “Abbonarsi al manifesto è un bel ragionamento da capitalisti”. Per gli amanti delle Porsche, e non solo: con i soldi di una GTS, ci si comprano 220 abbonamenti a il manifesto. Quelli da sostenitore da 500 euro ognuno. I più esclusivi davvero.

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