In marzo, la Chrysler ha aumentato le vendite negli Stati Uniti del 31%. Un’ottima notizia per Sergio Marchionne, alle prese con i dispiaceri italiani ed europei del gruppo Fiat. Ma quanto durerà la crescita della sua controllata americana? Negli Usa, la benzina è salita a 3,50 dollari al gallone, un prezzo che ha spinto il mercato a premiare soprattutto i marchi con in listino anche auto più piccole e più risparmiose (Ford +19,1%, Nissan +26,9%, Kia +44%).  La Chrysler è stata l’eccezione che conferma la regola, avendo solo auto grandi e assetate e fuoristrada Jeep. Ma venendo dalla bancarotta, ha margini di crescita, tanto più che va bene più nel noleggio che nelle vendite ai privati. Ma se il prezzo della benzina continuerà a salire, man mano che si avvicina l’estate e  le quotazioni del greggio restano sull’ottovolante,  per Chrysler le cose potrebbero cambiare. E lo stesso Marchionne pare abbia più di un dubbio su un ritorno del marchio in borsa entro l’anno.  Si accettano scommesse sul 2012.

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