Ha la bellezza dei trent’anni (è nata nel 1980), la maturità dei quaranta, il fascino dei cinquanta e le rinunce dei sessanta. La Vespa PX, anzi il Vespone della Piaggio è tornato, omologato euro3, sempre a due tempi. E’ tornato per poco, in realtà, fino 31 dicembre 2013 quando entrerà in vigore la normativa euro 4 e così come è non si potrà più immatricolare. Ma è tornato lo stesso, perché il concorrente indiano LML che utilizza il suo stesso telaio per la Star, sorella gemella della PX, ha venduto in Italia 5.000 pezzi nel 2010 (3% del mercato). Un successone, combinando prezzo low cost e fascino intramontabile della vespa che non è una vera Vespa (salvo taroccamenti del marchio Piaggio, di cui putroppo si fa uso).
Mi sono fatto un paio di giri al centro di Roma prima con una PX 125 (c’è ovviamente anche la 150), poi con una Star 150 quattro tempi (eh sì, gli indiani sono riusciti a infilarci un quattro tempi, la Piaggio non l’ha fatto benché l’idea mi fosse stata proposta a forma di sfida un po’ di anni fa da un vecchio ingegnere di Pontedera). La prima me l’ha messa a disposizione la Piaggio, la seconda l’amico Ascanio Gardini che la vende presso lo storico negozio romano di Pellegrini Moto a Trastevere, guzzisti doc. Vi dico due impressioni, senza nessuna pretesa di road test vero e proprio: sulla PX, il cambio manuale a quattro marce per il quale sarebbe bene riscaldare il polso come fanno i batteristi, è nettamente superiore a quello della Star. Sull’indiana è più duro e ogni stacco di frizione fa il rumore di un calcio. La Star è anche più rigida e meno confortevole, ma il motivo dovrebbe essere nel motore quattro tempi. Per farlo entrare, lo hanno centrato (dunque la Star in curva è più equilibrata della storicamente squilibrata PX) ma anche irrigidito il telaio. Il quattro è più ingombrante e infatti la sella sdoppiata si può avere a richiesta solo sulla due tempi, perché il motore ha un rigonfio in alto. Per il resto, è tutto sempre piacevolmente old, basta non dimenticarsi di frenare con il piede destro.
E veniamo ai prezzi. Due tempi contro due tempi, 125 e 150, il Vespone costa 750 euro in più della sorella indiana. PX 125 euro 3.350, 150 euro 3.550 (da aggiungere 200 euro per la messa in strada); Star 125 euro 2600, 150 euro 2700 (più i soliti 200 euro, ma per contrastare il Vespone è partita una feroce campagna promozionale che abbatte i prezzi di circa altri 700 euro). Che dire? La Piaggio potrebbe vendere la PX a meno, dopo 30 anni è tutto guadagno e il suo fascino esclusivo non ci perderebbe. Tanto più in tempi di crisi come questi, in cui sono cambiati i modelli di consumo e il low cost si può tradurre liberamente come riscoperta del valore (e dei valori). Da value for money a value for me, che ne dite?
rapporto qualità prezzo ottimo per la LML.
Sulla mia, però, non si riesce a staccare le mani dal manubrio…. è decisamente squilibrata a sx, come tante altre!