Tribeca Film Festival, New York, venerdì 22 aprile. Il documentario d’apertura è “Revenge of the Electric Car”, la vendetta dell’auto elettrica.  Il regista è Chris Paine, lo stesso, che nel giugno del 2006 firmò “Who killed the Electric Car?”, un film contro la General Motors e la sua decisione di far fuori il suo programma di auto elettrica con la EV1.  Il costruttore di Detroit già allora perdeva una montagna di soldi,  per finire in bancarotta nel 2009.  Nel nuovo film, Paine racconta il lavoro di oggi a favore della mobilità a batterie proprio della Gm, della Nissan e della Tesla, azienda californiana specialista di auto sportive.  A parlare sono i due amministratori delegati di Nissan e Tesla, Carlos Ghosn (che insieme a Renault guida il gruppo oggi più impegnato nel settore) e il giovane Elon Musk, più per la Gm l’ex vicepresidente e veterano del mondo dell’auto Bob Lutz.

Qui si può vedere il bel trailer sulla “vendetta” e  qui si può leggerne di più dal Detroit News.  Nel nuovo film, la Gm che aveva affossato l’auto elettrica diventa uno dei costruttori portabandiera dell’auto a volt. Che dire? La Gm sta effettivamente cambiando marcia dopo aver perso oltre 80 miliardi di dollari in tre anni, la leadership mondiale e sbagliato più modelli, ma che il ruolo di speaker del nuovo corso sia stato affidato a Lutz sa di beffa. Il manager settantanovenne, l’ultimo car guy di Detroit secondo l’iconografia americana, ha una storia lunghissima di molti successi e di molti errori. Tutti comunque nel nome di grandi motori termici, anti-ambientalista dichiarato e noto per recarsi al lavoro in elicottero per evitare il traffico. Perché affidare a lui la parte dell’attore principale della Gm in un film sul futuro? O è questa la vera vendetta dell’auto elettrica?

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