“La gente sa cosa vuole”. Detto così è una banalità, ma se a dirlo in forme diverse sono due grandi concessionari del gruppo Fiat bisogna andare a guardare i numeri. Che sono impietosi: oggi in Italia il gruppo di Sergio Marchionne vende sostanzialmente soltanto l’Alfa Romeo Giulietta, cioè l’unico vero prodotto nuovo presentato nell’ultimo anno. Il prossimo 24 maggio toccherà alla nuova Lancia Ypsilon e, nelle previsioni dei due concessionari, sarà un’altra macchina ben venduta. Nonostante la crisi economica perdurante, la pesante incertezza occupazionale e un paese inchiodato ai problemi personali del premier. Il caso Giulietta smentisce Marchionne, che ufficialmente ha rinviato il lancio di diversi prodotti perché sarebbe stato un errore farlo in un momento di crisi del mercato. Se nel 2010 la Giulietta ha centrato l’obiettivo di vendita di 40.000 unità (39.800), nei primi tre mesi del 2011 ha raggiunto le 11.924 unità, non lontana dalla regina Volkswagen Golf, 16.514, scavalcata dall’italiana nella classifica riservata ai motori diesel per sole 29 unità in più (8.936 contro 8.907). La Giulietta è prodotta a Cassino, non a caso lo stabilimento dove l’azienda per ora non ha forzato la mano alla Fiom sul nuovo contratto di lavoro. La Giulietta piace al mercato per il suo design e perché va bene, posso dirlo dopo aver guidato diverse versioni compresa la Quadrifoglio Verde con 235 cavalli, la più cattiva quanto anche sorprendentemente comoda. Il problema, se così si può dire, è che si è mangiata per strada parte delle vendite della più piccola Mito (e piccolo è il differenziale prezzo), considerando che questa nei primi tre mesi del 2011 è scesa a 6.531 unità, dalle 10.303 dello stesso trimestre 2010 in cui però la Giulietta non c’era. Aspettando la Lancia Ypsilon, ultima vera Lancia perché le altre del marchio saranno delle Chrysler rimarchiate a cominciare dalla Thema in novembre (508 centimetri di lunghezza, è la 300C sempre su base Mercedes a trazione posteriore), la crisi del gruppo Fiat è dunque destinata a durare. La creatività se ne andata con Luca De Meo (diventato direttore marketing del gruppo Volkswagen), l’innovazione di prodotto come la Giulietta è stata sacrificata agli interessi della scalata e dell’integrazione con la Chrysler. Per Andrea Formica, il boss di tutte le vendite a Torino, i margini di manovra sono davvero ristretti.
La Giulietta smentisce Marchionne
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