Citroen presenta la nuova DS4 come una “coupé rialzata a quattro porte“.  Una definizione che ne contiene altre tre o quattro, segno che è un’auto destinata comunque a far discutere. Personalmente, dopo averla vista e guidata, la definerei una risposta asimmettrica allo strapotere della Volkswagen Golf nel segmento C, centrale per il mercato europeo. Con il suo design osé – un po’ coupé con le due porte posteriori con maniglie nascoste, un po’ crossover con l’altezza del tetto quasi da monovolume – la DS4 è un ibrido con ambizioni premium per finiture e prezzi (da circa 21 a oltre 29.000 euro, cinque motori tra benzina e diesel). Prima di lei, solo la Nissan ha provato a cambiare strada nello stesso segmento proponendo la Qashqai, un Suv/Crossover che ha preso il posto della tradizionale berlina, giudicata non competitiva. Alla Nissan è andata benissimo, per Citroen l’asticella è più in alto, considerando che sul mercato le forme da suv o finto suv vanno più di moda di quelle di una coupé. 

Rispetto alla C4 da cui deriva, la DS4 è più corta di 5 centimetri e più alta di 4, architettura che non la fa passare inosservata. L’auto è per cinque persone, ma la DS paga qualcosa in termini di accessibilità posteriore, dato che gli sportelli sono più corti rispetto a quelli della berlina e, aperti, hanno una punta superiore sporgente che un mio amico franco-italiano definerebbe “dangerosa”. Queste due portiere danno funzionalità alla vettura senza togliere nulla al design da coupé, con lunotto piccolo e passaruota bombati, grazie alle due maniglie incassate in alto, soluzione costosa e imposta per la prima volta su un’auto di grande serie nell’Alfa Romeo 156 di Walter de Silva e fortemente appoggiata dall’allora ad Fiat Paolo Cantarella. Su strada, i 4 centimetri in più in altezza con relativo spostamento del baricentro non si avvertono, perché rispetto alla berlina, la DS4 è stata irrigidita nelle sospensioni e nell’assetto con un buon compromesso finale (meglio in autostrada che sul pavé, soprattutto sul benzina THP 200 cavalli con cerchi da 19 di serie). Il direttore generale di Citroen Italia, François Guieysse,  guarda l’asticella della DS4 pensando al successo della DS3 (segmento B), con cui il marchio ha portato a casa il 76% di nuovi clienti. Ma la DS4 agisce in un segmento  meno vivace e più conservativo, sebbene il caso Qashqai dica il contrario. Bella sfida. Per chi volesse conoscere la genesi del design della DS4, eccola qui.

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