Quattromila morti in un anno per incidenti stradali sono una guerra. E se le guerre sono destinate a non finire mai, molto si può fare per ridurre conflitti e vittime. Vincenzo Borgomeo è un giornalista che ci prova, non solo informando quotidianamente su Repubblica.it ma con il suo ultimo libro, “La sicurezza stradale in tasca” (Newton Compton editori). Pagine utili, che raccontano il nostro paese al volante con dati, statistiche, storie e consigli per evitare di entrare in guerra. Con noi e con gli altri. Un mondo da cui non vale mai la pena scendere e siccome, per dirla con Mallarmé, “in fondo il mondo esiste per approdare in un libro”, leggere leggere leggere. Il libro di Borgomeo non finisce nemmeno all’ultima riga, perché ci sono alcune cose che non si possono dimenticare, meno che mai se siamo alla guida. Si chiama anche deterrenza, per esempio pagina 56: “Un adolescente al giorno  perde la vita a causa degli incidenti stradali, perché questa, purtroppo, è la prima causa di morte tra i giovani: l’8,4 per cento dei morti in Italia nel 2009 aveva tra i 15 e i 20 anni”.  Il resto è quasi da imparare a memoria.

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