Aveva ragione Martin Winterkorn, il gran capo del gruppo Volkswagen: il concorrente più pericoloso si chiama Hyundai. Il gruppo sudcoreano, che comprende la Kia, nel 2011 ha avuto un margine del 10%, secondo le stime del Wall Street Journal. Insomma, la Hyundai come la Bmw, che per fare il 10% vende però auto di lusso. Volkswagen starebbe al 7% come la Ford, un gradino sotto l’8 di Daimler, con la Toyota crollata al 3% dopo avere guadagnato circa 10 miliardi di dollari all’anno tra il 2003 e il 2007.  L’impero del settantaquatrenne Chung Mong-koo è stato costruito in poco più di un decennio, dopo la crisi di fine anni’90 che ha atterrato le tigri asiatiche. Il segreto non c’è, se non nei soldi continuamente investiti sul prodotto, sulla qualità (per tutti i modelli, Hyundai dà una garanzia di 5 anni, Kia di 7) e sulle risorse umane, assumendo designer da Audi e Bmw. Nel 2011, la Hyundai ha aumentato le vendite in Italia del 20, 26% in un mercato sceso del 10,8%.

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