In matematica una curva è un oggetto continuo. Nel MotoGp, la curva sembra diventata un incubo per Valentino Rossi. A Jerez, Valentino con la sua Desmo ha avuto una marea di problemi, è arrivato in fondo in modo anonimo. Nelle prove, aveva lamentato  di non riuscire a entrare in curva come avrebbe voluto. Fa capire, ancora una volta,  che è colpa di una Ducati troppo nervosa. Ma allora perché Hayden è andato meglio di lui, in prova e in gara?  Una domanda che ci facciamo in molti, e a malincuore: che curva ha preso la vita professionale di Valentino?  Copio e incollo qui le dichiarazioni ufficiali dei due piloti del team Ducati a fine gara. Discussione aperta, se volete.

Nicky Hayden (Ducati Team) 8°
“Per qualche giro è stato divertimento puro. Siamo consapevoli che la nostra moto è eccezionale nel portare in temperatura velocemente le gomme e, all’inizio, ho potuto fare tutto quello che volevo. Poi mentre le gomme degli altri si scaldavano, le mie cominciavano a perdere “grip”, soprattutto l’anteriore. Non ho più potuto fare le linee che volevo e ho perso terreno. Sapevamo che, sull’asciutto, sarebbe stata dura: il mio set-up era “ok” ma stare con gli altri era davvero impossibile. Alla fine sono riuscito a ripassare Bradl ma non a resistere al suo ultimo attacco. L’ottavo posto sicuramente non è il nostro obiettivo. La moto ha un gran potenziale ma al momento c’è ancora un “gap” dagli altri. Speriamo che all’Estoril il meteo sia favorevole e che domenica si possa stare più vicino ai primi”.
 
Valentino Rossi (Ducati Team) 9°
“La cosa positiva di questa gara è che penso possa servirci per cominciare a fare un po’ meglio in quelle che verranno, a partire già da quella della settimana prossima in Portogallo. Oggi infatti abbiamo usato un set-up nuovo, per noi, uno che non avevamo potuto provare venerdì perché è piovuto, e che ci ha dato dei segnali positivi. Prima cercavamo delle soluzioni che mi dessero un feeling di guida simile a quello che avevo in passato ma non funziona. Oggi abbiamo scelto un “setting” molto simile, anche se non del tutto uguale, a quello che usa Nicky. Devo abituarmi a guidare in modo un po’ diverso e questo, oggi, mi ha fatto perdere terreno nei primi giri perché praticamente sono partito alla cieca. Quando ho preso il mio ritmo non sono andato male, nel senso che potevo fare i tempi del gruppo che lottava per la sesta posizione e che ho potuto spingere fino alla fine tanto che ho fatto un “41.0 al penultimo giro. Questo mi fa guardare in maniera più positiva alle prossime gare perché se riuscirò a guidare un po’ meglio potrà essere un inizio da cui partire. Venerdì prossimo useremo questo assetto fin da subito. Naturalmente dovremo continuare a lavorare, essere più efficaci in qualifica per partire più avanti, migliorare in accelerazione e diverse altre cose di cui abbiamo già parlato in Ducati per cercare, insieme, di migliorare la GP12”. 
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