Seat sfida persa da Volkswagen ?

Non sempre è semplice. Anche per i tedeschi. Parliamo di Seat, Casa spagnola del gruppo Volkswagen. Nel 2012 le vendite sono scese dell’8,3%. Il risultato operativo è stato pari a -134 milioni di euro. Rispetto ai -391 milioni del 2009, le perdite si sono ridotte di un terzo, siamo però ancora lontani dalla profittabilità auspicata da Volkswagen. Tradotto: i tedeschi in Seat perdono ancora tanti quattrini. Non è di questa opinione, Peter Wyhinny, a capo della marca spagnola in Italia: “Se è vero che i risultati economici sono negativi, c’è da ricordare come i numeri di Seat contribuiscano ad aumentare le economie di scala di piattaforme e motori, riducendo i costi e aumentando profitti per l’intero gruppo Volkswagen”.

I tedeschi continuano a crederci: nel 2012 l’investimento in Seat, solo per ricerca, sviluppo e innovazione, è stato di 652 milioni di euro, 100 in più rispetto al 2011. E qualche segnale positivo inizia a vedersi: la dipendenza dal mercato spagnolo (in forte contrazione come quello italiano) diminuisce, ora sono 77 i paesi dove le auto del marchio sono vendute (Cina compresa), con una crescita in Germania nel 2012 del 22%. Le vendite ne guadagnano, con un primo trimestre chiuso con un +8,7% grazie al contributo della piccola Mii (soprattutto in Spagna), di Toledo e Leon. Migliorata anche l’efficienza dello stabilimento di Martorell (di cui a febbraio si è festeggiato il ventesimo compleanno) grazie alla produzione dell’Audi Q3 che ha consentito di mantenere intatta la forza lavorativa (11.500 persone).

La nuova Seat Leon SC a 3 porte
La nuova Seat Leon SC a 3 porte

La gamma poi si sta ampliando e nei prossimi giorni arriverà la nuova Leon SC a tre porte. I numeri in Italia saranno limitati visto che i modelli a 3 porte del segmento C valgono solo l’1,7% del mercato ma servirà, con la sua immagine sportiva e dinamica, ad avvicinare al marchio Seat clienti che finora non avevano mai pensato di acquistare una vettura spagnola. Non solo. L’impressione avuta durante la presentazione della SC a Barcellona è quella di un marchio che va a posizionarsi, almeno in Italia, più verso l’alto. Meno accessibilità e più contenuti. L’operazione  sembra riuscita tanto che l’80% delle Leon (a 5 porte) vendute nel nostro Paese finora sono negli allestimenti più ricchi Style e FR. Segno che da noi Seat è ormai percepito come marchio tedesco e può chiedere ai clienti di spendere qualcosa di più. Ad esempio rispetto alla concorrenza coreana. Il rischio però c’è: la nuova Leon SC parte da un prezzo di per la versione 1.2 TSI a benzina da 86 cavalli. Oggi è sufficiente aggiungere meno di 200 euro per avere una Volkswagen Golf, sempre con il 1.2 TSI ma da 105 cavalli, seppur senza cerchi in lega e comandi vocali al volante. A ognuno la sua scelta.

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