I workshop organizzati dalle Case automobilistiche per presentare le ultime innovazioni della tecnica sono di solito interessanti come la “Corazzata Potëmkin”. Ci sono però delle rare eccezioni. Come quello di Porsche dei giorni scorsi. I tedeschi sono stati chiari: l’ibrido tradizionale è superato. Per questo, la nuova Panamera in arrivo a luglio avrà in gamma una versione S e-hybrid, ibrida plug-in con batterie ricaricabili, oltre che in moto, anche a una presa di corrente. “Siamo riusciti a realizzare un’utopia” spiega Gernot Döllner, responsabile della gamma Panamera di Porsche, “una sportiva con consumi ed emissioni da utilitaria”. I numeri gli danno ragione: potenza di 306 kW, coppia di 590 Nm, velocità massima di 270 km/h, consumi di 3,1 litri per 100 km ed emissioni di CO2 di 71 grammi per km (entrambi ottenuti partendo con le batterie cariche). In più la possibilità di viaggiare spinta solo dal motore elettrico a zero emissioni allo scarico fino a 36 km e a una velocità massima di 135 km/h.

Lo stesso comportamento della Panamera in strada conferma le buone intenzioni dei tedeschi. Non mi hanno ancora permesso di guidarla, dal sedile del passeggero però si può già apprezzare una fluidità di marcia notevole e una dinamica di guida sportiva anche con il solo motore elettrico in azione. In città le prestazioni offerte dall’elettrico sono più che sufficienti. Per dare un’idea: è come avere una city car nei centri urbani e una sportiva fuori, in autostrada o sulle strade extraurbane. Entrambe con il dna Porsche.
C’è poi la modalità e-charge: le batterie possono essere ricaricate completamente anche in viaggio dedicando parte della potenza del 3 litri a benzina per generare l’energia necessaria alle batterie. Per me il processo non è molto efficiente ma Döllner (insieme a Christian Jung, general manager dell’elettromobilità Porsche) mi ha rassicurato più volte: “Attivando la funzione e-charge in autostrada, quando l’auto è in velocità di crociera, il bilancio energetico tra il maggiore consumo in questa fase e il risparmio di carburante garantito dal pieno delle batterie, è positivo”.
Rimane una mia personale osservazione dal sapore della provocazione: perché a questo punto non produrre solo modelli ibridi? La differenza di prezzo tra la S e la S e-hybrid è di circa 8.000 euro: troppi per un cliente Porsche? Senza considerare che, con l’aumento dei numeri di produzione, le economie di scala potrebbero ridurre ancora la differenza. Credo sarebbe un bel segnale di distinzione per quel marchio che, come ha detto Döllner, “vuole essere sempre il primo”. Le Porsche solo ibride. Prendere o lasciare. E’ se fosse questa la vera utopia di cui parlava Döllner?
[…] “Non c’è solo la 500e abbiamo anche sviluppato il sistema ibrido plug-in della nuova Panamera e-hybrid“. Ibrida. […]