Question: short memory or short-circuit?“. Domanda: memoria corta o corto circuito? E’ notte fonda in Italia quando Gualberto Ranieri, portavoce di Chrysler, da Auburn Hills posta sul blog questo affondo contro la Tesla di Elon Musk. Perché? Poche ore prima, il costruttore californiano di auto elettriche aveva diffuso un comunicato in cui sosteneva di essere il “solo marchio americano” ad aver ripagato i prestiti agevolati concessi al mondo delle quattro ruote nel 2009 dall’amministrazione Obama.  465 milioni di dollari, per l’esattezza.

Chrysler, sottolinea Ranieri, l’ha già fatto,e prima di Tesla. Il 24 maggio 2011 (con sei anni di anticipo, ricordo io), Chrysler ha rimborsato ai governi di Stati Uniti e Canada prestiti complessivi per 7,6 miliardi di dollari, interessi compresi. Una “pietra miliare“, disse il portavoce della Casa Bianca.  Nel post di Auburn Hills di stanotte, si leggono anche due commenti: uno pro Chrysler, uno critico. Di mezzo ci sono sempre soldi pubblici.

Question: ma quanto Tesla dà fastidio ai concorrenti, benché i suoi numeri e la sua storia di successo siano ancora piccoli? Molto, ho l’impressione. Chrysler ha ragione come ce l’ha Audi, che nei giorni scorsi ha criticato il marchio californiano per aver detto di vendere più auto sportive dei tedeschi. E’ stato vero in aprile solo per la Tesla Model S, non per tutti i modelli che Audi e le altre premium tedesche hanno e Musk no.  Ma è altrettanto vero che Tesla piace e riesce a far parlare di sé con una comunicazione piuttosto disinvolta, risparmiando un sacco di soldi nel marketing. Da mandare a memoria.

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