Paul Krugman, premio Nobel per l’economia, scrive di prospettive da brivido che parlano molto anche al mondo dell’auto. Riprendo direttamente dal testo tradotto dal Sole 24 ore : “Ho paura che la gente potrebbe finire per accettare una depressione più o meno permanente, potrebbe finire per pensare che è così che vanno le cose; ho paura che dovremo sopportare sofferenze interminabili e innecessarie (….)”.

Faccio salire in macchina Krugman e gli dico: guarda che dati. Primo semestre 2013 (su un 2012 già depresso): Germania -8,1%, Francia -11% Italia -10%. Vabbè, è la nostra tragica Europa, però se andiamo in India siamo a  -10,1%  o in Giappone a -9,2%. L’ America  è ok +7,6%; ma la Cina va anche se deve rallentare causa soprattutto eccesso di inquinamento. Nuove restrizioni alla circolazione (di cui vi parleremo presto su Carblogger.it ) potrebbero portare a un taglio di 400.000 vetture in meno quest’anno.

Depressione permanente? Lascio Krugman all’angolo, parcheggio ed entro alla Morgan Stanley, dove mi allungano l’ultimo report su dieci titoli dell’auto.  Che c’è scritto? Beh, potrebbe andare un po’ meglio nel breve (due costruttori tedeschi su quattro, Volkswagen e Porsche, sono overweight mentre Fiat è underweight e purtroppo non c’è da stupirsi), ma siamo comunque a un “declino strutturale“, dice MS.  “A parte questo, passate una bella giornata”, firmato Krugman.

Lascia un commento