Mi sono preso qualche ora per metabolizzare il Salone di Francoforte. E per smaltire la febbre che mi ha lasciato in eredità. Non potendo ancora rispondere agli amici al bar nel solito appuntamento dopo-Salone, scrivo qui qualche considerazione. Personale.

Questo si. Le tedesche. E’ ovvio giocavano in casa. Ma come si è visto sabato sera, anche in casa con un rigore contro al 97° minuto il risultato può cambiare … Il concept della Mercedes Classe S Coupé su tutte: così bella, slanciata, sportiva e dinamica, da non sembrare neppure una Mercedes. Speriamo resti così. Così come interessante è la nuova GLA: in questo segmento le rivali Audi e Bmw non hanno un modello così sportivo. L’Audi Sport Quattro: un concept già pronto per la produzione di serie. Ha le proporzioni, il colore, i richiami e il dna della mitica Quattro da cui è partito il successo attuale di Audi. La i3 di Bmw: dal punto di vista stilistico non si può dire bella, per salire sui sedili posteriori ci vuole il libretto di istruzioni a vedere però l’accoglienza avuta a Francoforte forse sarà successo vero, come sperano a Monaco (e tutti i fans dell’auto elettrica). Alla guida poi è divertente. Mai quanto però la Volkswagen e-up! elettrica che ho avuto la possibilità di testare proprio a Francoforte: non avrà la trazione posteriore della i3 ma scatta che è una meraviglia e riconcilia con il mondo dell’auto. Che per un’elettrica non è poco. L’Opel Monza è di per sé affascinante con un dubbio: ci vedete un marchio come Opel su un’auto di questo tipo? Difficile. Tolte le tedesche rimane ben poco. Il concept dell’Infiniti Q30 è qualcosa di nuovo nel segmento delle compatte premium, un’auto difficile da definire: crossover, coupé, hatchback … per questo innovativa. La Citroen Cactus è un progetto affascinante e rivoluzionario, come il marchio ci aveva abituato in passato: qualche richiamo, soprattutto sul frontale, all’Evoque c’è e non è detto che sia un male. Chiudo i giudizi positivi con la FriendMe di Nissan (già esposta a Shanghai), un concept di una berlina Nissan destinata alla Cina che potrebbe far bene anche in Europa e Stati Uniti.

Questo no. Le tedesche. La Bmw i8 dal punto di vista tecnologico non si discute però, come la i3, stilisticamente non mi sembra perfetta. L’auto sportiva è un’altra cosa e forse un’aiuto di qualche carrozziere italiano poteva essere utile. La Volkswagen Golf Plus si è trasformata in Sportsvan, il risultato però è sempre lo stesso: non è una Golf. Perché insistere? Il concept dell’Audi Nanuk Sport Quattro: non me ne voglia un Maestro (M maiuscola) come Giugiaro ma la Nanuk è lontano anni luce dai prodotti usciti finora dalla sua matita. Eccessivo in tutto. Speriamo resti lì nell’Arena dell’IAA2013. E poi le altre. Il concept della Volvo Coupé: a me le auto della Casa svedese piacciono, questa però non ha il senso delle proporzioni. E poi perché anticipare quello che sarà lo stile del grande suv XC90 con quello di una coupé? Sarà così innovativa? Speriamo. Il concept della Lexus LF-NX è una successione di linee, spigoli e superfici inclinate quasi da non capirne il senso. Non mi piacciono le cromature. E non basta mettere qualche inserto “lucido” per trasformare un modello in alto di gamma: leggi Ford Vignale e Renault Initiale Paris (seppur con grande stima per Laurens van den Acker, designer della Casa di Parigi). La Peugeot 308 è un’auto ben fatta (chi l’ha già guidata me ne ha parlato anche bene), a me sembra però troppo ordinaria per vincere la sfida con la Golf. Ordinaria pure lei ma pur sempre una Golf. Avevo visto le foto della Jaguar C-X17, il primo suv degli inglesi e sembrava avere il feeling giusto: sul Corriere avevo scritto che poteva essere la sorpresa del Salone. Mi rimangio tutto. A vederlo dal vivo è un suv come gli altri: non c’è un elemento che ricordi la tradizione Jaguar. Spero che Ian Callum, designer di grande storia e passione, ci rimetta le mani. Anche se per i mercati che contano in questo segmento, Cina, Stati Uniti, Paesi Arabi, ahimè, potrebbe già andare bene così …

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