Esp, il tema è di quelli da bollino rosso, da “non provateci a casa”,  o su strada aperta al traffico, per essere più precisi. Sto parlando del controllo elettronico di stabilità e della possibilità di disinserirlo. Operazione che espone a qualche rischio, considerando che l’angelo custode elettronico che vigila su ogni manovra (entro i limiti della fisica) potenzialmente pericolosa viene a mancare. Tutto è nelle mani del guidatore.

Esp escludibile dunque. Un’opzione che, fino a poco tempo fa, Mercedes e Volkswagen non prendevano nemmeno in considerazione. La massima concessione al brivido era la taratura sportiva di questo dispositivo, in modo da lasciare un certo margine di controllo al guidatore, prima che accadesse l’irreparabile.

Poi sono arrivate le Mercedes Classe A45 AMG e CLA45 AMG e la Volkswagen Golf (VII) R e tutto è cambiato. Finalmente, mi viene da dire. Perché è vero che la sicurezza non è mai troppa, ma se si spendono dai 40.000 euro in su per un aggeggio di puro piacere, che piacere sia. Anche perché un modo per appellarsi a “Santo ESP” esiste comunque: se ci si rende conto di aver perso la vettura, premendo il pedale del freno l’elettronica si riattiva immediatamente.

Se invece si hanno capacità, soldi da immolare in pneumatici e una pista a propria disposizione, allora ci si può sfogare con qualche sovrasterzo come si deve, qualche bella derapata da controllare con sterzo e acceleratore. Un equilibrio sopra la follia, direbbe Vasco Rossi, che dà più senso alle auto sportive di quanto non facciano i 300 CV della Golf R o, addirittura, i 360 erogati dal 2.0 turbo di serie più potente al mondo che agita le Mercedes.

I “freddi” tedeschi di Mercedes e Volkswagen danno qualche speranza a chi continua a considerare l’auto qualcosa in più che un mezzo di trasporto.

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