“Quando le vedrete una a fianco all’altra vi renderete conto che X-Trail e Qashqai sono due auto completamente differenti, anche nelle dimensioni”, mette le mani avanti il project manager europeo della nuova Nissan X-Trail, Timothée Fondeur, durante la presentazione stampa a Lisbona. Ma a me, in realtà, pare che le due vetture s’assomiglino davvero tanto, e vederle vicine non fa che rafforzare la mia impressione.
È vero: qualche mese fa, il responsabile del design Nissan, Shiro Nakamura, mi aveva detto che i nuovi modelli del marchio avrebbero avuto un “family feeling” più evidente, perché la precedente gamma di Suv e crossover – in particolare Juke, Qashqai e X-Trail – era composta di elementi così unici da non sembrare nemmeno parenti. Le nuove generazioni però di Qashqai e X-Trail, sul mercato a pochi mesi di distanza l’una dall’altra, esagerano nell’altro senso: sono esteticamente molto simili, soprattutto nel frontale. La coda, almeno, cambia; più corta e sportiva la Qashqai, più alta e spaziosa l’X-Trail.
Nel complesso, sembra che la X-Trail sia diventata una sorta di “maxi-Qashqai”. Tant’è vero che i due modelli condividono la stessa piattaforma e che la precedente Quashqai+2 a sette posti non ha più ragione d’essere perché, per stessa ammissione dei tecnici Nissan, questo ruolo l’ha assunto la X-Trail. In più, a confermare la sovrapposizione fra i due modelli, la X-Trail è proposta per la prima volta anche in versione a due ruote motrici, e l’unico motore disponibile per l’X-Trail in Europa (1.6 turbodiesel da 130 CV) è anche il top di gamma della Qashqai. Ciliegina sulla torta, le due crossover propongono anche la stessa dotazione tecnologica, per esempio il Safety Shield, uno “scudo” che raggruppa diversi sistemi di sicurezza, o lo Chassis control che governa elettronicamente l’assetto. Al punto che le ragioni per scegliere l’una o l’altra Suv si limitano a questioni di lunghezza (ballano 26 centimetri) o di prezzo (a parità di motore, circa 3.500 euro di differenza).
Ho trovato la spiegazione a questo insolito – per Nissan – fenomeno di omologazione solo allontanandomi dall’ottica europea, tutta incentrata sulla Qashqai e sui suoi incontestabili successi. In realtà, il fuoco va messo sulla X-Trail, vero modello globale su cui la Casa giapponese punta davvero pesante, e da cui la più piccola ed europea Qashqai non fa che ereditare, in nome delle economie di scala, piattaforma, tecnologie e design. La X-Trail, infatti, sarà prodotta in 9 Paesi e commercializzata in 190 mercati diversi – il che significa più o meno in tutto il mondo – con previsioni di vendita di 500.000 unità l’anno. Cinque volte quanto fatto nel 2013. Il vero pezzo da novanta, insomma, è lei: a ben vedere, è la Qashqai a essere diventata una “baby-X-Trail”.