Crossover pigliatutto, perché convengono (ai costruttori)

I crossover –  modelli che sono un incrocio fra berline o coupé e fuoristrada – hanno pesato per un quarto delle vendite mondiali di automobili nel 2014, il 25,6% secondo uno studio degli analisti di IHS. Crossover pigliatutto che resteranno tali nel 2015 e negli anni a venire, perché convengono ai costruttori.  Oltre che piacere a tutti: dal 2007 a oggi i volumi globali sono più che raddoppiati, negli Stati Uniti nel 2014 sono diventati il primo segmento davanti alle berline, ovunque comprati ampiamente dal cliente donna.

I crossover piacciono perché sono anche à la carte. Se in Russia vanno soprattutto a trazione integrale, in Europa occidentale sono ricercati con la sola trazione anteriore, mentre negli Stati Uniti tirano i modelli più grandi e in Cina tira tutto.

Sui crossover, i costruttori hanno margini migliori, sia perché chi compra questo tipo di auto è disposto a spendere di più, sia perché i costi di sviluppo sono per prodotti ormai globali. Dunque beneficiano di maggiori economie di scala e danno alle Case un maggiore potere contrattuale nei conti con i fornitori. Inoltre, i crossover – basta guardare a quelli oggi di maggiore successo dalle nostre parti come la Nissan Qashqai o la Dacia Duster – condividono moltissime componenti delle berline.

Risultati? Lunga vita ai crossover, in alto e in basso. Se per Bmw la gamma X ha rappresentato nel primo semestre del 2014 ben il 19% delle sue vendite mondiali e per Audi la gamma Q ha generato il 28,6% dei suoi volumi globali, in Europa per Nissan i crossover hanno coperto nel 2014 più di un terzo delle vendite del marchio. Con percentuale identica per Renault-Dacia fra Captur, Duster e Sandero Stepway.