La scorsa settimana ho incontrato a Londra dei colleghi inglesi. Mi hanno raccontato una voce che gira sempre più spesso nell’ambiente UK: Jaguar starebbe pensando di entrare nel mondo delle due ruote. L’ipotesi di una moto Jaguar è suggestiva. E non poco. Prendetela come indiscrezione e dategli il peso giusto, pensate però quanto potrebbe far sognare, ad esempio, un accordo tra Jaguar e Triumph. Due marchi con un heritage e uno stile molto simile.

L’idea di una moto Jaguar sarebbe nata per aprire le porte al brand a un pubblico più giovane ma comunque legato alla tradizione british. Una strategia che ben si sposerebbe con il nuovo progetto XE: oggi berlina tre volumi, domani coupé e wagon e addirittura crossover (2016). Il fascino generato da una moto del giaguaro aiuterebbe il marchio a mettere al sicuro l’obiettivo di triplicare le vendite entro il 2018, contribuendo a raggiungere il target del gruppo Jaguar – Land Rover del milione di vetture entro il 2020.

D’altronde nel mirino degli inglesi c’è soprattutto Bmw che alle moto dedicata addirittura un’intera divisione. Non è però l’unica: Audi ha in cassaforte il marchio Ducati sottratto alla Mercedes. La stessa che in queste ore, da quanto mi risulta, è all’opera per chiudere un accordo, tramite AMG, con la MV-Augusta di Castiglioni. Venerdì scorso, Il Sole 24 Ore ha poi riportato rumors sull’ingresso di Fiat nel mercato delle due ruote, ipotizzando un matrimonio con la Piaggio (Vespa e 500 potrebbe essere un altro binomio vincente).

Ho chiesto a Phil Popham, a capo di marketing e vendite di Jaguar – Land Rover, una qualche conferma della voce: il manager inglese ha negato una strategia in questa direzione e ricordato la voglia di concentrarsi solo sul business delle quattro ruote. Ha poi aggiunto: “Anche se alcune industrie motociclistiche hanno mostrato interesse ad un accordo con noi”. Sarà solo di tempo? Io una Bonneville Jaguar – Triumph la comprerei subito.

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