Marchionne, lo ribadisce in ogni occasione, non ama l’ibrido, la combinazione di un motore benzina o diesel con uno elettrico. L’elettrico puro è il diavolo (ci si perdono troppi soldi, dice sempre) e l’ibrido è un parente stretto. Così nella sua visione delle cose non deve stupire che la prima auto ibrida benzina-elettrico del nuovo gruppo Fiat Chrysler Automobiles arriverà soltanto nel 2016. In discreto ritardo rispetto alla concorrenza globale con cui Fca vuole competere.
L’ibrido del disamore esordirà sulla monovolume Chrysler Town & Country (Voyager in Europa), per altro modello del marchio che oggi va per la maggiore sul mercato nordamericano e in Europa. Ibride Fiat, Alfa, Maserati o Lancia, non pervenute.
Per un manager di finanza, non ci sarebbe (forse) niente di male. Sebbene vada detto che il primo costruttore mondiale di veicoli di nome Toyota deve molto delle sue fortune odierne anche alla scelta di investire sull’ibrido negli anni ’90 e vendere la Prius nel lontano 1997 (non senza aver perso anche loro una montagna di soldi, s’intende).
Ma l’ingloriosa sconfitta della Ferrari in formula 1 quest’anno è stata dovuta anche alla mancanza di un buon motore ibrido. Me lo ricorda crudamente Repubblica di lunedì 13 ottobre, in un pezzo a firma dell’inviato al gran premio di Soci che ha incoronato la Mercedes di Hamilton con tre gare d’anticipo: “(…) Ferrari, che di motori ibridi non ha mai capito nulla, tanto che adesso è corsa sul mercato alla disperata ricerca in Audi e Toyota di ingegneri che ne sappiano qualcosa”.
Davvero tutti somari a Maranello come ad Auburn Hills o a Mirafiori? E come mai due direttori tecnici della Ferrari come Aldo Costa e Roberto Fedeli sono scappati negli ultimi due anni, il primo assunto proprio alla Mercedes di formula 1 e l’altro destinato ai piani più alti della Bmw?
Eh, sì l’ibrido è proprio una gran sciocchezza, come Sergio ha più volte sottolineato. E quegli sciocchi di Toyota, nel frattempo, hanno venduto 7 milioni di auto ibride. Non una di meno…
Ciò che non capisco del personaggio è che si tratta, indubbiamente, di un protagonista di prima grandezza del mondo della finanza. Basta vedere come ha giocato al partita FCA / quotazione a Wall Street. Perché non si trova un paio di assistenti in gamba sul prodotto e li lascia lavorare?
Invece pretende di capirne di auto. Con questi imbarazzanti risultati. Quando penso alle migliaia di Giulietta, magari SW, che non sono state prodotte e vendute solo per i suoi capricci, mi verrebbe di urlare! Anche perché penso alle persone che, di conseguenza, sono rimaste a braccai conserte perdendo il lavoro…