La Toyota ha deciso di rendere aperti 5.680 brevetti della sua auto a idrogeno, la Mirai, in vendita tra pochi mesi. Il motivo ufficiale è quello che nel giugno scorso ha spinto la concorrente Tesla a fare la stessa cosa con i suoi brevetti dell’auto elettrica: una più efficace promozione delle nuove tecnologie. S’intende anche che Toyota e Tesla – che non sono benefattori dell’umanità – così premono per la diffusione di auto a idrogeno ed elettriche in modo da abbassare i costi e non rischiare di restare con il cerino in mano. Direi che l’esperienza di successo di Toyota nell’ibrido, datata 1997, è il migliore degli auspici possibili. Per l’ambiente.

La Toyota Mirai sarà in vendita nel 2015 a un prezzo di 57.500 dollari negli Stati Uniti e di 66.000 euro in Europa, obiettivo minimale di vendite globali 700 unità nell’anno. Circa 70 dei brevetti “liberati” dal costruttore giapponese, alcuni dei quali per i sistemi di distribuzione dove c’è più business, sarebbero comunque divenuti gratuiti a partire dal 2020. Qui il link su come va.

“Un costruttore da solo non può creare una società a idrogeno. C’è bisogno di uno sforzo mondiale”, ha detto Akio Toyoda, il presidente della Toyota. Ora bisognerà vedere come reagiranno i concorrenti che lavorano sulle fuel cell: la Honda, la cui auto a idrogeno sarà lanciata nell’aprile del 2016, il gruppone Renault-Nissan con Daimler e Ford che sta lavorando per il 2017 e la General Motors.

 

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