Sergio Marchionne ha guadagnato 8 milioni di dollari nel 2014, ben 3 in più rispetto all’anno precedente. E’ scritto nelle comunicazioni dovute alle autorità di borsa statunitensi (Sec) dopo il debutto a Wall Street del titolo FCAU. Il compenso di Marchionne è fatto di uno stipendio di più di 2,5 milioni di euro (3 milioni in dollari al cambio del 31 dicembre), di 4 milioni di euro di incentivi (4,9 in dollari) relativi alla performance del gruppo, di altri 111.410 euro (135.251 dollari) non meglio specificati. Bonus e una tantum a parte (59,7 milioni di euro!). Marchionne ha però rifiutato compensi per la guida di FCA Stati Uniti (!!!).
Tra le pieghe della comunicazione alla borsa di Wall Street si capisce anche quale sia uno dei malumori del presidente John Elkann dei quali si è vociferato nei mesi scorsi. Elkann ha guadagnato nel 2014 1,7 milioni di euro (2 in dollari), mentre Luca Cordero di Montezemolo finché è stato presidente della Ferrari ha portato a casa 2,1 milioni di euro (2,5 in dollari). Più che comprensibile un certo attaccamento alla poltrona.
Fra i tre, Marchionne è l’unico ad avere ricevuto incentivi, anche se FCA nel 2014 ha guadagnato 632 milioni di euro contro l’1,9 miliardi del 2013, in linea con le attese. Si prevede che Marchionne superi nei compensi Mark Fields di Ford ma non Mary Barra di Gm, per i quali mancano ancora i dati.
Marchionne ha un altro record: al Salone di Ginevra ha parlato quest’anno solo lui e nessuno dei suoi manager. Sugli stand del gruppo non c’era nessuna novità di prodotto: l’Alfa Romeo 4C spider è stata prima europea ma non mondiale, avendo esordito al Salone di Detroit nel gennaio scorso.
“al Salone di Ginevra ha parlato quest’anno solo lui e nessuno dei suoi manager”.
Beh, raccontiamola tutta: Marchionne ha “asfaltato” il protocollo del salone che da decenni prevede brevi (15 minuti) press communication sugli stand secondo un preciso calendario orario. Protocollo rispettato da tutti, Bmw e Mercedes in testa.
Sergione invece si è fatto una sua conferenza stampa ad inviti in una sala a parte, cancellando le presenze sue e dei manager sugli stand, aperte a tutti. E solo nel caso di Ferrari, dato l’imponente schieramente mediatico, ha fatto tenere uno speech ad Amedeo Felisa (dall’inglese tanto improbabile quanto invece è uno straordinario tecnico), per poi esibirsi nella photo opportunity mediatica di fianco alla nuova Ferrari e al galoppino Elkann.
Degli stand del gruppo, meglio tacere.