Nei prossimi giorni, la Smart riproverà a conquistare gli Stati Uniti con l’arrivo della nuova generazione. I numeri raccolti finora dalla piccola tedesca non incoraggiano: dal lancio del 2008, in Usa si sono vendute 84 mila Smart. Nel primo semestre 2015 le unità sono state 3.624, in calo del 28,8%. Poco o nulla.

Il confronto è impietoso anche con le rivali (che pure non volano): nel primo semestre 2015, la Mini Cooper, grazie all’arrivo del nuovo modello, ha venduto 21.982 unità con un +62,4% rispetto allo stesso periodo del 2014, mentre la Fiat 500, in attesa del restyling, si è fermata a 18.179 pezzi, in calo del 18,1%.

Il prezzo (medio) della benzina a 2 dollari e 50 centesimi al gallone non aiuta. E neppure il listino non proprio accessibile che vede la Smart partire da un prezzo di 15.400 dollari. Troppi in un mercato dove, come dice spesso un collega americano, “da queste parti, i clienti sono abituati a pagare un’auto al peso”.

Missione obiettivamente difficile. Nella fascia centrale degli Stati Uniti neppure a parlarne, abituati come sono a pistola sul tavolo e big truck nel parcheggio. Complicato vendere anche nelle grandi città: a New York, l’auto è un lusso difficile da mantenere, a meno di non avere da spendere gran parte dello stipendio in parcheggi a tariffe da usura. Non va meglio in California dove i grandi spazi e il sole costante, invitano semmai all’acquisto della versione cabrio. E poi citando ancora il collega americano: “Dove la metto sulla Smart la tazza di Starbucks?“.

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