Tra qualche ora Tesla svelerà la sua Model 3, l’auto elettrica più accessibile dell’azienda californiana con un prezzo a partire da 35 mila dollari. Come ha sottolineato in un tweet il fondatore Elon Musk, l’evento “is Part 1 of the Model 3 unveil. Part 2, which takes things to another level, will be closer to production“. Negli Stati Uniti però gli amici mi raccontano di polemiche sulla strategia di vendita della nuova compatta di Tesla che potrà essere prenotata a partire dal prossimo 31 marzo versando un anticipo di 1.000 dollari.

E su questo si sono scatenati i tanti detrattori di Elon Musk e della sua Tesla: si versa ora una caparra ma, come ben scritto nell’agreement della prenotazione, la Model 3 non arriverà prima della fine del 2017. Nell’ipotesi migliore. Perché le consegne saranno realizzate a discrezione della stessa Tesla: se si è in possesso di un’altra auto dei californiani o semplicemente si è simpatici al grande capo, si hanno buone possibilità di entrare in possesso della Model 3, altrimenti meglio rassegnarsi ad aspettare il 2018. Ovviamente i 1.000 dollari nel frattempo resteranno nelle casse di Tesla e non produrranno interessi per l’acquirente.

Senza contare che nello stesso agreement si dice chiaramente che all’atto della prenotazione lo sviluppo della Model 3 non è stato ancora completato. Insomma si versano dei soldi al buio e ci si siede ad aspettare. Oppure si opta per la Chevrolet Bolt che ha già avviato la pre-produzione ed arriverà entro l’anno. Ma sinceramente non è la stessa cosa. Io accetterei il “rischio” e in molti negli Stati Uniti sembrano essere della stessa idea come dimostra il sondaggio di CNBC twittato da Elon Musk. E voi?

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