Peugeot 208

Più di trent’anni – e che anni – separano la Peugeot 205 dalla nuova generazione della Peugeot 208, in vendita in autunno. La prima, soprattutto nelle sue versioni GTI, è stata un mito: la seconda potrebbe diventarlo, anche se siamo in un’epoca in cui la parola mito sembra non esistere più.

La nuova 208 ha colpito subito per il suo design molto personale, firmato da quel Gilles Vidal che in un decennio ha trasformato l’immagine di Peugeot: da marchio elegante e conservatore, a marchio che osa. Trasformazione di successo, dice il mercato: basta solo guardare alla vendite del suv medio 3008, clamorose per un brand che non aveva alle spalle una storia di suv, se non quella d’insuccesso condivisa con Mitsubishi e Citroen.

Attendo di guidarla, ma non mi stupirei se la nuova Peugeot 208 – qui azzardo – diventasse la best seller del segmento B in Europa. Segmento che in Italia pesa più che altrove e dove oggi c’è anche più spazio per l’abbandono di Fiat con la fine della Punto, dell’Alfa Romeo con la Mito e per l’obsolescenza programmata di Lancia Y.

Le sorti comunque progressive della nuova 208 mi fanno pensare alla straordinarietà della Peugeot 205, nata nel 1983 e per lungo tempo nei desideri di molti consumatori europei. Sarà che in quegli anni frequentavo molto la Francia, ma le versioni GTI – lì pane quotidiano – le trovavo “très charmantes”. Erano tre, inevitabilmente bianche (mie preferite) ed erano ginseng puro: quella da 105 cavalli del 1984, quella da 115 del 1986 e quella da 130. Una amica francese guidava solo 205 GTI: e ci sarà un motivo se ancora ricordo quando una notte sulla Côte mi prestò la 130, “bruler le feu!”, e non dico altro perché non si fa.

La nuova Peugeot 208 naturalmente arriva in un contesto sociale e di mercato completamente diverso, la grande crisi economica del 2008 da cui siamo usciti a fatica ha lasciato il segno nelle scelte d’acquisto (più ponderate?), l’elettrificazione (la 208 c’è) è e sarà uno stile di vita, oltre che di guida. Ma se domani questa 208 battesse la 205 nel cuore e nell’immaginario? Scommessa aperta.

Commenti
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    La nuova 208 non potrà ripetere il successo della 205 perché sarà sconfitta dalla sorella 2008.
    Ormai quasi tutti preferiscono i suv: basti pensare a sua maestà Golf che è stata superata da T-Roc e Tiguan, oppure al successo dalla Ecosport, progetto decisamente sorpassato a fronte dell’oggettivo maggiore valore tecnologico della Fiesta.

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    Non penso che la 208 rinnoverà il successo della 205 perché ha una fortissima rivale diretta: la 2008. Ormai anche nel segmento B si preferiscono i suv: basti pensare all’inspiegabile successo della Ford Ecosport, dal progetto decisamente datato, a fronte dell’aggiornata Fiesta.

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