La notizia è ormai vecchia di qualche giorno: Mercedes-Benz non si farà più fornire da Tesla le batterie per la Classe B Electric Drive e produrrà da sola le batterie agli ioni di litio per i propri modelli. Non solo, rafforzerà il suo impegno in Accumotive (una sua controllata al 100% che si occupa appunto di produrre batterie al litio), investendo 500 milioni di euro per costruire un secondo impianto produttivo in Germania.

Già nel 2014 Daimler aveva ceduto il 4% delle azioni del costruttore californiano ed era uscito definitivamente dal cda di Tesla, adesso taglia anche gli ultimi legami e abbandona improvvisamente un’alleanza che sembrava avere solo vantaggi per i tedeschi … e invece: da soci a concorrenti!

Quali le conseguenze di questa decisione? Sicuramente è presto per dirlo e sarà molto interessante seguire gli sviluppi, ma voglio lanciare una provocazione.

Uno dei fattori cruciali necessari ad un’ampia diffusione delle auto elettriche è il calo drastico del prezzo delle batterie. Tesla sta lavorando (insieme a Panasonic) alla sua Gigafactory, in cui sta investendo complessivamente 5 miliardi di dollari, proprio con l’obiettivo di ridurre il costo delle batterie del 30%-40%.

La Gigafactory dovrebbe essere operativa prima della fine di quest’anno e, entro il 2020, avrà una capacità produttiva di batterie quantificata in 35 GWh all’anno, che equivalgono ad una potenziale produzione annua di 500.000 EV. Dalle valutazioni di Goldman Sachs nel suo studio Cars 2025, una volta che la Gigafactory sarà operativa il costo delle celle sarà di 150 dollari/kWh, con Tesla che prevede di scendere sotto i 100 dollari entro il 2020. Le proiezioni dell’industria automotive collocano il costo delle batterie agli ioni di litio, per i principali concorrenti mondiali di Tesla, sui 250 dollari/kWh sempre nel 2020.

Uno dei punti chiave di tutta questa strategia è che Tesla pensava di “vendere” parte della sua capacità produttiva anche ad altri produttori di auto: Musk è già andato dalla Merkel per cercare di attirarsi le simpatie dei tedeschi e ha anche parlato con Marchionne e Elkann.

Il mondo però sembra stia prendendo un’altra direzione, con tutti i principali attori dell’automotive che stanno cercando e trovando soluzioni in-house oppure partnership strategiche con produttori di batterie già radicati sul mercato: è il caso di BMW con Samsung, Volkswagen con Samsung e Panasonic, Toyota con Panasonic, Mitsubishi con GS Yuasa, mentre GM, Renault, Hyundai, Ford e Volvo si appoggiano a LG. La lista potrebbe continuare e toccare anche i nuovissimi arrivati di Faraday Future, ma vi risparmio.

Magari alla fine si creeranno tre blocchi: gli europei faranno fronte comune con Mercedes che potrà distribuire batterie anche agli altri, gli asiatici che si attrezzeranno tra di loro e gli americani che, forti del loro nazionalismo, useranno Tesla. Certo è che tutti stanno facendo una scommessa forte sul futuro a chi arriva prima per accaparrarsi una larga fetta del mercato degli EV.

Il punto è che gli EV hanno solo un terzo del numero dei componenti dei veicoli mossi da motori a benzina, quindi il “mercato” delle batterie rivestirà un ruolo davvero cruciale. Tesla e Daimler sembrano averlo capito molto chiaramente. Sarà interessante stare a vedere chi vincerà: Tesla, la “nuova arrivata” o Daimler, con la sua tradizione nel vecchio continente, tedesca e con potenziali economie di scala enormi. Oppure tra i due litiganti si inserirà qualche multinazionale giapponese…O qualche neonata che farà batterie leggerissime e “densissime” capaci di durare per 1.000 km?

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