Quante volte abbiamo sbirciato TripAdvisor per provare a capire se possiamo fidarci di un hotel provato da altri in una notte di mezza estate o di un ristorante sperduto? Soprattutto, quante volte abbiamo deciso di prendere o lasciare in base a un giudizio ponderato delle opinioni sulla Rete? Leggo il post di Monica su Amazon Vehicle, preludio per ora ben camuffato (anche nel sito) a uno sbarco del gigante dell’e-commerce nel mondo delle quattro ruote, e la prima cosa che mi viene è proprio questa.

TripAdvisor non è ovviamente verità colata, però è uno strumento influente con il quale offerta e domanda non possono più esimersi dal fare i conti. Amazon Vehicle, in attesa che diventi una vera piattaforma commerciale dove poter comprare un’automobile nuova o usata (e io credo che lo diventerà entro il decennio), è già un sito informativo con caratteristiche da TripAdvisor. Come scrive sempre Monica: “Si possono aggiungere foto, video, commenti e fare anche domande a quanti già possiedono un certo modello. Un catalogo ‘aumentato’, organizzato per modello, marca, anno e molto altro”.  A ciascuno il suo, insomma.

Morgan Stanley scommette su Amazon Vehicle e su Jeff Bezos, che simpatico forse non è ma capace sì, almeno per quello che ha finora dimostrato di saper fare nel business. Non so se mai comprerò un’auto on line, né se anche stavolta una banca d’affari americana sbaglia previsione, ma ormai molte cose corrono più dei nostri pensieri o desideri.

Di auto e TripAdvisor o di un simile sistema chiamato con altro nome, sento parlare da anni da diversi costruttori, ma nessuno ha finora trovato quel che si dice una quadra. Credo che Amazon abbia dato il suo via, e da che pulpito.

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