A.A.A. Casa automobilistica europea cercasi. Medie dimensioni. Pagamento in contanti. No perditempo. E’ questo in sintesi l’annuncio in arrivo dalla Cina. La Beijing Automotive Industry Group Co., in breve BAIC, vorrebbe acquisire (completamente o una quota di maggioranza) un’industria auto europea di medie dimensioni e con una “good brand image” nel Vecchio Continente. Stabilimenti inclusi, nei quali produrre modelli BAIC destinati al mercato europeo. Questa mattina la notizia-annuncio, dopo essere stata lanciata in parte da Bloomberg nei giorni scorsi, è stata pubblicata in prima pagina sul quotidiano francese Les Echos e rilanciata sul loro sito web. La proposta economica di acquisizione di BAIC alla Casa europea potrebbe arrivare già entro fine anno. Sarebbero tre le ipotesi individuate da un partner finanziario di Hong Kong.

A chi arriverà la lettera d’offerta cinese? La BAIC ha una joint-venture in Cina con Daimler e Hyundai: tedeschi e coreani hanno i conti in salute, non sono di “medie dimensioni” ed è probabile che non facciano parte della lista elaborata ad Hong Kong. La BAIC ha sviluppato nei mesi scorsi la berlina Senova sulla base della Saab 9-5: il marchio svedese è ormai però morto e defunto (due sinonimi a rafforzare il concetto), con piattaforme, motori e tecnologie non più competitive nei confronti delle rivali europee, americane e asiatiche. E’ la strada più semplice ed economica ma con poche possibilità di successo.

I francesi de Les Echos fanno le loro ipotesi. La prima è Opel, per la quale già nel 2009 c’era stato un interessamento di BAIC. Poi c’è PSA, Peugeot – Citroen, con la quale la stessa Opel ha una partnership per lo sviluppo, a partire dal 2016, di berline medio compatte (e non solo). E’ strano come un quotidiano importante e solitamente affidabile come Les Echos, metta in prima pagina una notizia del genere, citando all’interno un gruppo francese come PSA: che abbia qualche informazione in più? Di sicuro non l’hanno i miei colleghi di Hong Kong, incontrati a un evento in Ungheria, ai quali ieri sera avevo chiesto invano qualche notizia. La terza ipotesi per il quotidiano sarebbe Alfa Romeo: d’altronde quando si parla di rilancio di un marchio, la Casa italiana è sempre in prima fila. Difficile.

Aggiungo allora una mia ipotesi: e se fosse Lancia? Marchionne ha da tempo rinunciato al marchio lasciandolo al suo destino ovvero alla fine della vita utile della Ypsilon. Non solo: Fiat, non contenta della partnership con GAIC (e dei scarsi risultati della Viaggio) sarebbe alla ricerca di un nuovo partner cinese. Perché no allora BAIC? Lo scambio (di stabilimenti e borsa ricca di yuan per Fiat) potrebbe funzionare. E’ un’ipotesi ma non mi dispiace. Vedremo.

Commenti
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    sembra che possano investire 300 milioni di euro circa … con quei soldi non comprano ne’ una medio oem ne’ un buon brand… a meno che vogliano rilevare la pininfarina (a cui sembra fossero interessati due anni fa… ma nessuno se lo ricorda) che era in vendita e solo adesso sta uscendo dalla crisi avendo portato il debito da 600 milioni a 120 …
    se prendessero anche i suoi ex stabilimenti di grugliasco … potrebbero rimetterli in piedi. Ricordo che baic e pininfarina collaborano da tempo… un ex pininfarina (Fioravanti) lavora per la BAIC e un anno emezzo fa la BAIC ha aperto una sede a Torino … SI TRATTA SOLO DI UN PICCOLO TRASLOCO

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    Se la cifra è quella che dice lei, io non ho notizie certe a riguardo, si può fare effettivamente ben poco. La strada di Pininfarina è percorribile ma non porta valore aggiunto se non in termini di design e industrializzazione. E’ tanto ma secondo me di questi tempi non è sufficiente per essere competitivi. Vedremo. Grazie per il commento. A presto.

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    all’indomani dell’ennesimo piano Fiat incentrato (come TUTTI da 20 anni a sta parte) sull’investire su alfa…
    e annunciata quandi la morte di LANCIA…

    beh… incrociamo le dita che sti cinesi (o chiunque altro)… pensi proprio a LANCIA come acquisto UE

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