Carlos Tavares combatte. Nella deplorevole tenzone con il governo del Made in Italy, prima ha rinunciato a chiamare Milano la nuova Alfa perché prodotta in Polonia, poi ha dovuto togliere la bandierina italiana dalla Fiat Topolino perché costruita in Marocco. A fronte di questo sovranismo de’ noantri, Tavares si è voltato verso l’Olimpo e risposto con un’ironia insospettabile nell’uomo (infatti è hybris, sentenzia un amico colto). Evocando tradizione di un marchio, memoria di cultura classica che potrebbe avere e una certa riserva di bile in corpo, a un evento di Lancia se ne è uscito così: “Credo che il governo greco sia molto orgoglioso che l’abbiamo chiamata Ypsilon”. Tiè.
Tre anni fa, appena nominato ceo di Stellantis, Tavares disse che avrebbe studiato subito la storia dei marchi italiani appena fusi con quelli francesi di Psa. Gesto di rispetto, marketing, fumo negli occhi, decidete voi. Comunque era il nuovo padrone e Lancia, cassata con non poche ragioni dall’ultimo piano di Sergio Marchionne, è ancora viva e lotta insieme a noi.
Per la sua battuta sul governo greco, Tavares deve aver ringraziato in segreto non Vincenzo Lancia ma il fratello Giovanni, professore di lettere, che consigliò di dare nomi greci alle Lancia un po’ più di cent’anni fa. La prima fu la Kappa, 1919, seguita da uno sfracello di classicità che coinvolse nomi anche dell’antica Roma. Fino ad arrivare (ovviamente non più in vita quegli autentici fratelli d’Italia) al nome Ypsilon del 2003, eredità di Y e dal 1985 di Y10.
Tavares si è formato in Francia, dopo studi superiori fatti a Lisbona al liceo privato francese Charles Lepierre. Ora, il greco non era fra le materie di studio ma il latino sì in quegli anni 70, quando studiarlo era ancora considerato una scelta selettiva anche nel sistema educativo francese, in patria e nel mondo.
Il giovane Tavares l’ha studiato? Essendo una materia opzionale come adesso, ho chiesto all’importante Lycée, senza avere risposta. “Si le latin est considéré comme une discipline ‘littéraire’, il est en effet aussi la base d’une bonne partie du vocabulaire scientifique et de celui du droit, et il nécessite de la logique”, dicono al Lepierre. Messa così, il manager formato che conosciamo potrebbe in effetti aver frequentato il latino al liceo.
Tavares farebbe bene a imparare anche un po’ di greco fra una Lancia e l’altra, in modo che al prossimo scontro con il governo del Made in Italy – o nel caso di un futuro radioso del marchio – possa sfoderare, che so, un Platone, con la sua “La Repubblica” più complice di Jaki: “L’uomo saggio vorrà sempre stare con qualcuno migliore di lui”.
PS Mischio sacro e profano, ma “So’ greche” è citazione dal film di Carlo Verdone “Borotalco”, scena imperdibile con Mario Brega. Visto l’aria che tira in questo paese, è più seria la commedia all’italiana.
Il nome Ypsilon è stato mantenuto in omaggio alla Yaris, vettura alla quale la nuova Y chiaramente s’ispira. La prima Yaris, del resto, era stata disegnata da un greco.