Guardatelo bene l’oggetto in foto perché è costato, secondo quanto riferisce il Financial Times, 12,6 milioni di sterline. L’equivalente di quasi 20 milioni di euro. Per chi non la conoscesse si chiama o meglio, si chiamava, Aston Martin Cygnet ed era sviluppata sulla base della Toyota iQ (a dir la verità e a leggere i numeri, neppure lei un grande successo di vendite …).
L’operazione, lanciata in pompa magna nel 2011, avrebbe dovuto assicurare al marchio inglese i profitti compromessi dal calo delle vendite delle supersportive. La storica Casa delle vetture di 007 non aveva però fatto bene i suoi conti. A cominciare dal prezzo: poco oltre 41 mila euro per una Cygnet. Tre volte quello, già non proprio basso, della iQ.
Il risultato finale parla da solo: 261 unità vendute nel 2011 e 172 nel 2012 in Europa. Qualche altra manciata nei paesi arabi. Anche se i 12,6 milioni di sterline del Financial Times mi sembrano una stima esagerata, si tratta di un fallimento senza se e senza ma. Tanto che la proprietà costituita in maggioranza (37,5%) dal fondo Investindustrial che fa capo alla famiglia italiana Bonomi, insieme ad altri due fondi, Kuwaiti companies Investment e Adeem Investment Co (quote acquistate nel 2007 da Ford), ha deciso adesso di sospendere a fine anno la produzione e vendita della Cygnet. Per la piccola si prospetta una florida carriera di auto per collezionisti.
Cygnet a parte, Bonomi dopo aver risollevato le sorti della Ducati ceduta poi ad Audi, deve ora salvare il marchio inglese da una crisi che oggi, nell’anno del centenario, sembra molto difficile: nel 2012 le perdite prima delle tasse erano state di 24,6 milioni di sterline. L’accordo con Daimler del luglio scorso per la fornitura dei motori V8 sembra però aver dato vigore a Gaydon: in cambio i tedeschi hanno avuto una quota del 5% di Aston Martin e un posto nel board. E le dichiarazioni ottimistiche non si sono fatte attendere (Salone di Francoforte a settembre): raddoppiare le vendite entro il 2016. Nel caso, questa volta Bonomi non dovrà neppure cercare un acquirente: in casa ha già i tedeschi di Daimler belli e pronti.