“Eravamo piccoli ma veloci”. La Maserati sbarca sul Super Bowl con uno spot di “attacco” ed emozionale. Altro che ingaggio di Bob Dylan, come si era vociferato: per Marchionne, è l’ora dell’orgoglio, niente di meglio che buttare nella mischia il Tridente. E allora diamo una occhiata ai numeri di questa partita. Ma a tutti i numeri.

Nel 2013 sono state vendute 15.400 Maserati, erano 6.288 nel 2012, dovranno essere 50.000 nel 2015 negli obiettivi di Marchionne. Margini alti, marchio del lusso con forte identità, bandiera italiana che perfino Bloomberg sventola sulle nostre teste.

Una buona notizia. Quel che l’agenzia di stampa americana non dice è che nella fabbrica piemontese di Grugliasco, dove si producono le due best seller, Quattroporte e Ghibli, per tutti i mercati del mondo, l’azienda ha spostato da Mirafiori, dove erano in cassa integrazione,  1.000 operai.  A Mirafiori sono in 5.300 e aspettano – anzi, è stato loro promesso – di poter tornare tutti al lavoro.

Fino a ieri, di Maserati si sono lette grandi cose basate non sui numeri delle vendite ma su quelli degli ordini, un dato diffuso dalla Casa che in genere non viene preso in considerazione quando si informa, perché è buona norma aspettare il dato delle consegne.  E degli utili, alti su questo tipo di vetture. Basta pensare che una Quattroporte viene venduta in Italia a un prezzo tra i 110 e i 150.000 euro, la Ghibli (55% – 60% di stessi componenti secondo il responsabile del marchio Harald Wester) tra i 70 e gli 83.000 euro. Entro l’anno sarà poi presentato il suv Levante, prodotto a Mirafiori, in vendita nel 2015.

Fasce di mercato in cui bisogna esserci: le previsioni da qui al 2020 indicano una crescita media dei mercati auto del 3% , del 4,5% per il lusso. Non ovunque, certo:  il Pil è un pendolo che grosso modo – per quel che ci sta più vicino – nel 2013 è andato da il -1,8% dell’Italia al +3,4% degli Stati Uniti.

Ma appena alzo gli occhi dal bilancio del gruppo Fiat e mi guardo in giro, è facile accorgersi che si tratta ancora di piccoli (grandi) numeri.  La Ghibli, seppur più lunga, è una concorrente di vetture di ben altra diffusione, come Bmw serie 5, Audi A6 e Mercedes E, di cui nel 2013 si sono vendute più di centomila unità per ogni marchio nella sola Europa.

La Ghibli, protagonista dello spot al Super Bowl, non è però disponibile in versione ibrida.  Eppure in America ci tengono a queste versioni. Mi risulta che nei piani doveva esserci, poi non si è fatta per motivi di soldi. Ora pare che potrebbe arrivare, più avanti.

Numeri, per dire ancora che succede in questo settore. In aprile la Porsche metterà in vendita il nuovo suv Macan, più compatto rispetto alla Cayenne (la Porsche più venduta di cui Levante sarà un concorrente), che il costruttore tedesco prevede di vendere (da solo)  in… 50.000 unità all’anno. E’ il mercato, bellezza, è qui che si gioca la partita del Tridente.

E allora sventoliamola pure la bandiera Maserati, ma in segno di speranza. Per il lavoro della gente del gruppo, e perché piccoli numeri crescano.

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