Cambia il prodotto auto che andremo ad acquistare, come cambierà la “distribuzione” del prodotto stesso? E’ proprio di questi giorni la notizia che Toyota ha stretto un accordo con Amazon per prenotare la Aygo Amazon Edition online, versando un acconto di 100 euro e successivamente il call center si metterà in contatto col cliente per perfezionare l’acquisto. L’auto sarà quindi disponibile, dopo due settimane, presso la concessionaria Toyota prescelta.

Sempre recentemente Carvana, un rivenditore americano di auto usate, ha creato il primo distributore automatico di auto al mondo. Dove? A Nashville, nel Tennessee. Come? Si acquista online l’auto e si sceglie di ritirarla presso il distributore automatico. Dopo aver pagato, si riceve un gettone che va inserito in una specie di juke-box che è collegato ad una torre di vetro a cinque piani, completamente automatizzata e che può contenere fino a 20 auto. In pochi istanti, ecco che l’auto verrà portata a piano terra e il fortunato proprietario sale su e ci va a casa.

Tesla ha offerto fin da subito la possibilità di acquistate le sue auto online e, in Cina, si appoggia alla piattaforma di Alibaba, come del resto fanno anche altre importanti case automobilistiche internazionali.

Alcuni concessionari tradizionali sembrano aver capito da che parte tira il vento e si stanno adeguando. Ne sono un esempio quelli di Bmw, dove le auto elettriche del sub brand “i” sono vendute con le nuove figure professionali dei Bmw Genius, giovani ragazzi che ricordano i loro omonimi presenti negli Apple Store e dovrebbero rendere l’esperienza di acquisto migliore e più intensa rispetto a quella tradizionale. Volvo ha presentato il sistema HoloLens sviluppato insieme a Microsoft che consentirà di configurare in 3D allestimenti e opzioni di un’auto direttamente in concessionaria.

Auto e innovazione, ma dall’altro lato dell’oceano c’è Warren Buffett che, questa primavera, ha finalizzato l’acquisto del gruppo Van Tuyl: la più grande acquisizione di concessionari nella storia di quest’industria. La nuova società nata dalla fusione, la Berkshire Hathaway Automotive è il quinto dealer più grande negli Stati Uniti e ha più di 9 miliardi di dollari annui di ricavi. Buffet, insomma, ha deciso di investire nel business vecchio stile.

Ma allora, quale sarà il futuro e come/dove compreremo le macchine?

Ho sempre pensato che l’acquisto di una macchina sia un momento davvero speciale, in cui la componente emozionale è molto importante e ho sempre “sognato” un mondo perfetto in cui si entra in un concessionario, che è molto simile a un atelier o a uno show room, dove si può guardare l’oggetto del desiderio, toccarlo, provarlo, annusarlo.

Spero che, oltre ai nuovi metodi di acquisto delle auto, ci siano dei “salotti”, delle isole felici, dove ci sia la possibilità di sviluppare esperienze che esaltino le sensazioni dei potenziali clienti: venditori preparati e competenti ma anche puzza di benzina, freni e gomme unite a esperienze più tecnologiche come simulatori di guida o “giochi” per vivere un’esperienza 3D. E dove si continuino a vendere auto “vere” alle persone.

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