La Seat ribalta le ricerche di mercato e gli studi di mezzo mondo secondo i quali i giovani sono sempre meno appassionati di automobili, rinunciandoci volentieri. Il marchio spagnolo del gruppo Volkswagen usa uno spot per la nuova Leon station wagon per dire in modo arguto che non è vero. Anzi.

Lo spot Seat, fatto in Spagna da spagnoli con regista Gabe Ibanez alla fine del 2015 per il mercato europeo e andato in onda sulle tv italiane la scorsa settimana, si ricorda nella selva di spot automobilistici per la sua provocazione. A occhio ci deve essere lo zampino di Luca De Meo, il nuovo capo del marchio arrivato l’1 novembre scorso direttamente dall’Audi, maestro di marketing e comunicazione (chiedere al suo ex capo Sergio Marchionne, per eventuale conferma).

Metto qui il link e lo sintetizzo. Mamma e papà tornano a casa con la nuova Seat Leon station wagon. La telecamera indugia nel bagagliaio grande così, da dove viene tirata giù una bicicletta nuova fiammante, regalo per il figlio. Entrano in casa, “auguri!”, il ragazzo – occhi fissi sulla telecamera verso l’auto e la bicicletta – esclama un felice “No!”. Mamma e papà si accomodano sul divano e, mentre sprizzano soddisfazione per essere bravi genitori, lo sciagurato figlio unico esce dall’inquadratura e va via. Ma al volante della Seat Leon, non della bicicletta.

Che dire? Bravi alla Seat a sfidare il senso comune dei giovani disamorati dell’auto, rischiando per altro di andare oltre il politicamente corretto, perché bicicletta significa rispetto dell’ambiente. Resta una domanda, che giriamo a De Meo: Seat è un marchio per giovani?

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