Sul caso Fiat Chrysler ed Epa, ci sono almeno due ambiti da analizzare: le emissioni e gli accordi con altri brand. Il problema delle emissioni è sicuramente una complicazione del secondo punto. Tutti si sono affrettati a scrivere che si tratta di una cosa molto diversa rispetto a quello che è successo a Volkswagen (ed effettivamente è così), ma se Fca dovesse arrivare a pagare un’altra mega multa, sicuramente ciò allontanerebbe la possibilità di raggiungere gli obiettivi ambiziosi di debito e di cassa che Marchionne aveva posto per il 2018. Era appena riuscito a convincere la maggior parte degli analisti ed ecco che un imprevisto riapre di forza la porta a fusioni e/o alleanze. Perché, altrimenti, la situazione finanziaria si complicherebbe parecchio.

Per Fiat Chrysler, sono state riaperte tutte le ipotesi. Il Sole24 Ore di domenica ha rispolverato Gm e poi Peugeot, ricordando che in passato ci sono stati contatti anche con Volkswagen. Ipotesi quest’ultima che Milano Finanza ha sbattuto direttamente in prima pagina, parlando di un piano già pronto o quasi.

Quindi? Siamo nella fantafinanza più spinta, ben oltre le ipotesi.

Da un punto di vista industriale ed economico possono funzionare tutte, con punti di forza e di debolezza diversi, ma ugualmente molto validi. Che ci sia bisogno di razionalizzare qualcosa lo si capisce anche solo guardando i numeri di dipendenti e la capitalizzazione delle tre aziende: Fiat Chrysler capitalizza circa 14 miliardi di euro e ha circa 234.000 dipendenti, Gm capitalizza 57 miliardi di dollari e ha più o meno 215.000 dipendenti, Volkswagen capitalizza 74 miliardi di euro e ha 624.000 dipendenti. Fate voi i conti di ciò che potrebbe nascere, certo è che il fatto che Fiat Chrysler abbia più dipendenti di Gm non sembra molto efficiente. Anche se i numeri si possono sempre e comunque “piegare” ad interessi superiori, come quelli politici.  E questo ci porta nel vivo della questione.

La Germania sta stressando parecchio Marchionne e l’Italia circa il problema delle emissioni: tenendo sotto pressione Fiat Chrysler, il prezzo si abbasserebbe per un eventuale take over di Volkswagen?

E forse si stanno facendo i conti senza l’oste: Trump permetterebbe che brand come Jeep e Ram entrassero nell’orbita di un gruppo tedesco che si è macchiato di un’onta colossale in America?  Difficile. Piuttosto accetterebbe una potenziale fusione tra Gm e Fiat Chrysler.

L’ultima possibilità che rimarrebbe a Marchionne è l’ipotesi “spezzatino”: Jeep e Ram vanno a Gm e finalmente Volkswagen può realizzare il sogno di prendersi Alfa Romeo e Maserati. Ferrari rimane a Marchionne e vissero tutti felici e contenti. Un po’ meno la famiglia Agnelli…

Commenti
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    Per me tutte le ipotesi che ho letto finora sono fantascienza, reali invece sono le intenzioni del maglioncino su asset come Magneti Marelli, e soltanto le batterie scoppiate dei coreani ne hanno intralciato la realizzazione.
    La verità è che nessuno si vuole accollare i debiti del carrozzone anglo-olandese, e siccome sembra troppo bello e onesto raddrizzare il bilancio con piani industriali lungimiranti e ben strutturati che possano garantire un ritorno economico duraturo, allora si preferisce la strada più facile:
    cedere.
    Più che spezzatino, sarà uno stillicidio.

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    Due cose. La prima: la parola inglese “brand” si traduce in italiano con “marchio”. Non si capisce quindi perchè non usare la parola italiana. Secondo: il numero dei dipendenti con la capitalizzazione di borsa non c’entra nulla, e nemmeno col fatturato, dal momento che dipende dal tipo di organizzazione che si ha e da quanto si decide di acquistare all’esterno. Grazie per lo spazio concessomi.

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