Taxi in sciopero nazionale il 23 marzo, contro Uber, l’applicazione di taxi privati. I tassisti hanno una sola forte ragione in questa battaglia di retroguardia che non porta da nessuna parte: la licenza di taxi ha un costo, salato in genere. Che l’apertura a una concorrenza – gratuita e regolata – renderà salatissima, immangiabile per molti.

“Mentre taxisti-Uber s’azzuffano e il governo non sa che pesci pigliare,Volkswagen annuncia: tra 4 anni in 20 città i suoi taxi senza autista“,  ha twittato ieri mattina mente meditavo su questa storia Mauro Tedeschini, ex direttore di tanti giornali e lucido osservatore in servizio permanente.

“Chi toglie il lavoro fa un peccato gravissimo”, ha detto sempre ieri Papa Francesco, e fra i tanti, non nascondo che il mio pensiero è andato anche ai tassisti. Ma Uber, Lyft e le altre app meno note e quelle che seguiranno, sono una realtà dei nostri tempi. Con altre persone che lavorano. I robot, invece, non possono essere considerati nemmeno peccatori. Abbiamo un problema. Avremo un problema.

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