L’Acea, l’associazione europea dei costruttori, ha pubblicato i dati relativi al primo semestre 2017 del mercato auto in Europa (EU+EFTA), che tutto sommato appare in salute con quasi 8 milioni e mezzo di immatricolazioni, in aumento del 4.6% rispetto allo stesso periodo del 2016. In tutti i paesi più importanti, con l’eccezione del Regno Unito, la domanda è in crescita.

Non vi è dubbio, tuttavia, che dal punto di vista competitivo il quadro sia cambiato. Nonostante Volkswagen sia ancora nettamente leader con più di 900mila consegne ed il 10.8% di quota, il calo del marchio tedesco è significativo (circa mezzo punto di quota in meno a confronto del primo semestre 2016, un punto e mezzo rispetto al 2015) ed il gap con Renault (ferma al 7.4% con circa 630mila consegne) si è ulteriormente ridotto.

Molto distaccate, in una forbice compresa tra il 6.9% ed il 5.5%, con meno di 600mila consegne, seguono nell’ordine gli altri marchi generalisti, Ford, Opel, Peugeot, Fiat. Tra questi, Opel ha subito un tracollo, con oltre 13mila consegne in meno rispetto allo scorso anno, a conferma che l’acquisizione del marchio da parte di Psa non genererà necessariamente per il nuovo gruppo un’incrementalità pari alla somma delle quote di mercato esistenti, tanto più che anche Peugeot e Citroën fanno fatica a mantenere le loro.

Da una recente indagine di Dataforce pubblicata da Automotive News Europe, è emerso inoltre che nel primo trimestre Opel è stato il marchio con la maggiore incidenza (40%) di immatricolazioni nei canali onerosi nei cinque grandi mercati europei, seguito da Fiat (37%) e da Nissan (35%), il che avrà inevitabili conseguenze sui profitti di fine anno.

Tra il 4.4% ed il 3.7% di quota, con meno di 400mila consegne, troviamo nell’ordine Skoda, Toyota, che grazie al successo del nuovo crossover CH-R fa un gran balzo in avanti, Citroën, e Nissan, che nonostante gli ingenti investimenti media (a Milano sponsorizzano  perfino una fermata della metro) non riesce a guadagnare terreno. Con una quota intorno al 3% vi sono infine Hyundai e Kia, un risultato accettabile dopo che i coreani hanno ridimensionato le loro ambizioni di crescita in Europa.

Tra i marchi premium, continua l’irresistibile ascesa di Mercedes, che in assoluto vende più di Fiat (466mila immatricolazioni pari al 5.5% di quota) e scavalca di slancio sia Audi che Bmw, ambedue in difficoltà.

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