Il caso Mercedes tra risultati ed elettrificazione raccontato nel post di Francesco è l’altro modo di leggere la capitalizzazione record raggiunta da Tesla. Tutto vero: l’elettrificazione costa e i produttori tedeschi, non solo la Casa della stella, accusano il colpo e stanno provando a correre ai ripari in ogni modo, mentre Elon Musk è avanti di dieci anni.
Le sue Tesla “vecchie” hanno autonomie che gli altri produttori stanno raggiungendo solo ora. La sua azienda non licenzia perché ha il numero giusto di dipendenti per costruire auto in cui servono più programmatori che operai. Il suo marchio ha allargato il business alla costruzione delle batterie e non lo fermeranno neanche gli ambientalisti tedeschi.
Al contrario, le vecchie generazioni dei costruttori auto fronteggiano quella che sembra una tempesta perfetta: multe, rallentamento della domanda, elettrificazione e coronavirus. Ci metteranno davvero anni prima di tornare ad essere profittevoli perché, oltre ai costi per nuove piattaforme, nuovi modelli e nuovi motori, hanno strutture con troppi dipendenti. Da aziende di auto devono diventare aziende di software e mobilità, ma tutto questo ha costi enormi e non tutti ce la faranno probabilmente. Senza contare che l’Europa non è la Silicon Valley, sia in termini di finanziatori privati che in termini di cervelli necessari.
Sono passati cinque anni da quando qualcuno disse che le auto sarebbero diventate cellulari con le ruote: forse non è stato valutato pienamente la portata di questo cambiamento.
Musk, per altro, non ha cambiato solo il modo di fare le macchine ma anche quello di fare comunicazione. Scrive su Twitter anche a perfetti sconosciuti e durante le presentazioni ufficiali non risponde agli analisti ma all’uomo della strada. E poi capita che un gruppo di ammiratori crei un podcast su Tesla – Third row Tesla Podcast – e lo inviti a partecipare, e lui che fa? Va per due ore a chiacchierare con loro.
Ma secondo voi, quando una persona pensa a un’auto elettrica, gli viene in mente la Smart elettrica o la Model 3 o il Cybertruck? Tradotto, ecco che Tesla capitalizza quasi 150 miliardi di euro, la metà della somma delle capitalizzazioni di tutte le altre aziende auto: Volkswagen, Gm, Daimler, Bmw, Ford, Peugeot, Fca e Renault. E sempre più pericolosamente vicino ai 200 miliardi di euro di Toyota.
tesla è supportata dagli speculatori americani. Fin’ora ha perso 13 miliardi di dollari. Sarebbe interessante capire in che cosa consiste questa rivoluzione: “non ha cambiato solo il modo di fare le macchine”. Scherza, vero? DIciamo che è un bravissimo venditore, con la complicità dei giornalisti che mai lo mettono in difficoltà.