Per fortuna non sono un suo azionista, ma leggere i risultati 2019 del gruppo Daimler – di cui Mercedes è la stella più brillante – mi ha fatto una certa impressione. Cose fuori dall’ordinario, anche se i tempi per l’industria dell’auto non sono ordinari: profitti netti crollati a 2,7 miliardi dai 7,6 del 2018 e proposta all’assemblea annuale dei soci dell’1 aprile (sembrerà loro uno scherzo…) di tagliare il dividendo di oltre due terzi, 0,90 centesimi ad azione rispetto ai 3,25 euro dell’anno scorso.
Tutto questo dopo quattro profit warning in poco più di un anno e mezzo e comunque un record di vendite di Mercedes nel mondo, tant’è che il marchio ha confermato la leadership nel premium a danno delle solite rivali Bmw e Audi.
Vendo tanto ma perdo tanto, un bel rebus. Capita spesso tra i generalisti, non nel premium. Certo, pesano sui conti la mega multa per “negligente violazione dei doveri di supervisione” sulle emissioni dei propri diesel, come il cambio di passo sull’elettrificazione necessaria, oltre a eventi come Brexit mentre si allunga (per tutti) l’ombra del coronavirus cinese. Ma il rebus resta da sciogliere.
Ola Kallenius, il giovane ceo di Daimler – svedese, di formazione finanziaria e non ingegnere meccanico secondo fin qui rigida tradizione tedesca, uno da seguire con la massima attenzione – ha annunciato così piani lacrime e sangue ma senza apparentemente arretrare di un millimetro sugli investimenti per la sostenibilità.
In una recente intervista a Quattroruote ha detto una cosa che i ceo non dicono mai. Magari è un modo per mettere le mani avanti, ma comunque resta una affermazione insolitamente limpida a questi livelli di comunicazione: “L’elettrificazione fa spendere tanti soldi e pesa sulle strutture dei costi, perché costruire le EV è più costoso. Questo porterà a una forte pressione finanziaria, almeno fino al 2025, forse oltre. Difficile prevedere quando arriverà il break even, perché i mercati hanno differenti velocità di adozione”.
Una grande verità. Break even chissà quando, pressione pazzesca per almeno cinque anni se non di più. Il prezzo dell’elettrificazione, bellezza.
ps a fianco dei risultati di Daimler, ho letto pure una notizia per me ferale: Max Warburton, l’analista inglese di Bernstein, il migliore dell’automotive nonché brillante nella scrittura più da bravo giornalista che da serioso analista, passa dall’altra parte. Dal 2 marzo sarà “Advisor to the management board and head of special projects” di Daimler, rispondendo direttamente a Kallenius. Una voce indipendente in meno. Peccato.
[…] caso Mercedes tra risultati ed elettrificazione raccontato nel post di Francesco è l’altro modo di leggere la capitalizzazione record raggiunta da Tesla. Tutto vero: […]