Per un interista scrivere dei guai della Juventus è una pacchia. Non lo è di Ferrari, essendo Maranello una eccellenza del made in Italy da salvaguardare. Quel che sta succedendo alla Ferrari e alla Juventus è naturalmente molto diverso, anche se una cosa in comune ce l’hanno e non è un dettaglio: le due società sono sotto il controllo di John Elkann, a capo di Exor, la holding di Famiglia. Una holding con in cassaforte 6,5 miliardi da investire, un tesoretto che qualsiasi governo si sognerebbe.

Alla Ferrari sono andate in scena le dimissioni più lunghe del mondo con l’uscita alla moviola del team principal della squadra di Formula 1 Mattia Binotto. Non ho elementi per dire se ha fatto più bene che male nei suoi 28 anni complessivi passati a Maranello (il lungo tempo pende però a suo favore). Ma perché decapitare una squadra in tempi così dilatati dopo voci e smentite tanto più che, passate le feste natalizie, dovrà tornare in pista per prepararsi al nuovo mondiale? Possibile che prima di cacciare il capo non ne sia stato scelto un altro? Il presidente della Ferrari Elkann, un tempo detto Jaki o l’ingegner John come lo chiamano i suoi, mi è sempre stato raccontato come manager spietato e soprattutto resoluto. Qualcosa non torna.

Tutta un’altra storia alla Juventus. Qui l’intero cda presieduto da Andrea Agnelli, cugino di John, è stato costretto alle dimissioni dall’accelerazione di un’inchiesta della magistratura per la quale sono stati chiesti ben 13 rinvii a giudizio. A leggere le accuse, la Juventus sembra un rave. Sono un garantista per cultura, ma i bianconeri devono sperare che il decreto sia modificato sennò se li bevono tutti. Eppure la Juventus sta da sempre dentro la Exor gestita con mano sicura da Elkann. Anche qui, qualcosa non torna.

I dimissionamenti di Ferrari e Juventus sono vicende lontane, ma viste attraverso la lente di Exor sembrano universi paralleli. In fisica, si tratta di  realtà che vivono accanto a noi in un altro tempo e in un altro spazio che gli scienziati chiamano stringhe. E che interagiscano tra di loro. Mah, l’aver studiato greco non mi aiuta, Elkann da ingegnere del Politecnico di Torino ne saprà sicuramente molto più di me.

@fpatfpat

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