Lo scandalo Volkswagen potrebbe allargarsi a un nuovo fronte. E non più su dati certi, come la truffa del software per falsare i test sulle emissioni, ammessa dal gruppo tedesco. Per l’Associated Press, il colosso tedesco potrebbe essersi reso responsabile di vittime da inquinamento a causa della manomissione prolungata delle prove. Un terreno assai scivoloso.

Perché una cosa è dire che i veicoli contribuiscono all’inquinamento globale con responsabilità di malattie e di morti, un’altra è quantificare con certezza – nel caso della Volkswagen – se la truffa ha fatto danni alle persone e alle cose.

Nel rapporto di Ap sulla Volkswagen, basato su dati statistici (qui il link), si ipotizzano addirittura “dozzine di morti”. E per i soli Stati Uniti, dove la diffusione del diesel e dei diesel tedeschi è poca cosa. Mentre in Europa, patria delle auto a gasolio, il numero delle vittime da inquinamento da gas di scarichi automobilistici fuori controllo potrebbe essere, statisticamente parlando, ben maggiore. A provare a dare dei numeri sulle tragiche conseguenze della truffa Volkswagen ci avevano già pensato il New York Times e The Vox. Ribadisco che non ci sono certezze, ma solo ipotesi, tutte da provare evitando caccia alle streghe.

Sulla Volkswagen, in Italia il pubblico ministero Raffaele Guariniello ha aperto una indagine preliminare ipotizzando a sua volta i reati di disastro ambientale e frode in commercio per il costruttore tedesco. E ricordo che Cyntia Giles dell’Epa, l’ente federale per l’ambiente statunitense che aveva scoperchiato la pentola, ha definito a caldo la manipolazione dei test una “minaccia alla salute pubblica”.  Staremo a vedere, e a informarvi.

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