Torno dal Salone di Parigi con un po’ di magone. Salone dimezzato per presenza di costruttori (ma la Ferrari c’è), poca gente, 120 anni di storia di un evento considerato evidentemente sempre meno charmant o con poco ritorno. Come nel resto del mondo, da Detroit alla nostra Bologna, da Francoforte a Ginevra. Che peccato, considerando anche che per chi fa questo mestiere i saloni restano un punto d’incontro importante con il top management dell’industria dell’auto.

Un po’ di magone al Salone di Parigi me lo ha dato però pure la Ferrari. Non sono un fan sfegatato della Rossa, ma vedere oggetti come la nuova Monza e il suo designer Flavio Manzoni giustamente soddisfatto di un risultato che non è da tutti, fa piacere.

Il magone è stato tuttavia notare che il presidente della Ferrari non ha parlato sullo stand, martedì scorso. È una tradizione, che in Ferrari esclude  dai riflettori l’amministratore delegato. Ma andando a memoria, non ricordo ai saloni un silenzio dell’ex presidente Luca Cordero di Montezemolo. Il suo successore Sergio Marchionne qualche volta si è dato assente giustificato per altri impegni di cui è rimasta traccia pubblica. Però.

Ora, a Maranello c’è un nuovo presidente da poco più di due mesi, John Elkann. Siede su una poltrona giustamente inseguita e desiderata da tempo. Il Salone di Parigi era la sua prima uscita pubblica da presidente, dopo il Capital Markets Day del 18 settembre riservato a investitori e stampa. Ma lui l’ha mancata.

Oddio, la Ferrari in Formula 1 va male ed Elkann avrebbe forse dovuto rispondere a domande scomode. Ma ci sarebbe stato anche un nuovo pilota di cui parlare, un giovanissimo come Leclerc che è dunque di per sé una buona notizia. O in un Salone di Parigi in cui si è visto e discusso prevalentemente di elettrificazione, avrebbe potuto ricordare che il 60% della produzione Ferrari sarà ibrida da qui al 2022. E’ innovazione, un’altra buona notizia.

Naturalmente, a casa propria ognuno fa come vuole. Parigi compresa. Ma la Ferrari val bene una messa, anche senza essere Enrico IV.

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