Il prossimo 20 maggio sarà svelata la nuova Nissan Pulsar. Un’auto destinata a competere nel segmento C delle berline compatte, per intenderci quello della Volkswagen Golf. E’ una scelta strana quella dei giapponesi: nel 2006 preferirono lanciare nel segmento la Qashqai piuttosto che una nuova generazione della Almera. Una scelta, quella di sostituire la classica berlina hatchback con un crossover, costata non poche discussioni all’interno dell’azienda (a favore della rivoluzione erano Shiro Nakamura, Senior vice president and chief creative officer, e Jerry Hardcastle, Global chief marketability engineer), dimostratasi un grande successo, fondamentale per rilanciare il marchio in Europa.
Ora con la Pulsar (la foto si riferisce al concept Invitation del 2012) si torna indietro. O almeno così sembra. Andy Palmer, Executive Vice President & Chief Planning Officer, alla mia richiesta di spiegazioni qualche tempo fa mi disse: “La Qashqai ha inventato un segmento: ci ha consentito di creare forza e riconoscibilità al marchio. Allo stesso tempo però abbiamo lasciato un buco nella nostra gamma proprio nel segmento principale del mercato europeo: oggi abbiamo le credenziali giuste per tornarci”. Come dire: ora il brand Nissan ha la forza per proporre con successo anche una classica berlina hatchback come la prossima Pulsar.
Ci può stare. C’è poi una ragione economica. La Pulsar utilizzerà la piattaforma CMF (Common Module Family) Renault – Nissan, già sfruttata in casa giapponese da Qashqai e dal nuovo X-Trail presentato proprio in questi giorni. Le economie di scala generate, consentiranno di fare profitti anche su Pulsar, cosa che non accadeva a suo tempo per la Almera e ridurranno i costi di produzione dei due suv che a loro volta diventeranno ancora più profittevoli (stessa cosa si può dire per Renault). La Pulsar sarà prodotta nello stabilimento di Barcellona: l’aumento della capacità produttiva di 80 mila vetture l’anno per coprire la domanda della berlina, consentirà di aumentare l’efficenza dell’impianto per una ulteriore riduzione dei costi.
C’è poi un’ultima spiegazione. Quella più passionale che, sono sicuro, piacerà molto a Carlos Ghosn, numero 1 dell’Alleanza Renault-Nissan: superare i rivali di Toyota e conquistare la leadership delle Case asiatiche in Europa dal 2016. Ne avevamo scritto qualche giorno fa in questo post. La differenza oggi è di circa 6 mila auto al mese (Lexus inclusa) e il contributo della Pulsar sarà fondamentale.
[…] Juke dal carattere forte. E ora che il marchio giapponese ha deciso di tornare (ne avevamo scritto qui) con la Pulsar nel cuore del segmento, con una berlina classica, lo fa nel modo più convenzionale […]