Lo scandalo Volkswagen ha aperto la porta. Dalla quale ora è passata la polizia francese per verificare se anche la Renault abbia falsificato alcuni test di omologazione di emissioni e consumi. E dalla stessa porta stanno passando in queste ore accuse di due concessionari di Chicago a FiatChrysler di sospette falsificazioni dei dati di vendite in Nordamerica. Al contrario di Volkswagen, il costruttore francese ha negato subito qualsiasi coinvolgimento.

Sembra l’auto al ventilatore, per parafrasare un modo di dire più volgare, una cosa che rischia di investire l’intero comparto: se lo fa A e forse lo fa B e forse C, forse lo fanno tutti. In borsa titoli a picco, perdite pesanti e di immagine. Le seconde da recuperare sempre, sia che le accuse risultino infondate, sia il contrario.

Garantisti fino in fondo, aspettiamo i risultati delle indagini in Francia e in Nordamerica. Tenendo conto che per noi non ci sono buoni e cattivi, che in borsa si perde anche per altri motivi, che l’industria dell’auto ha una storia bella e una brutta di scandali pure con morti e feriti.

Un solo consiglio da Carblogger: i molti costruttori oggi fuori dalla portata del ventilatore perché virtuosi fino a prova contraria, farebbero bene a seguire cautela, cautela, cautela. Come direbbe Woody Allen, Dio è morto, Marx è morto e anch’io non mi sento molto bene.

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