Alla Tesla sono giorni di fermento dopo l’annuncio del Master Plan, Part Deux di Elon Musk (qui il link): è il piano del costruttore californiano per lo sfruttamento della tecnologia che mira – sostiene Musk con una enfasi propria di tutta la Silicon Valley – a salvare il mondo dalla catastrofe dei cambiamenti climatici.

Il discorso di Musk è chiaro: creare un ecosistema basato sull’energia elettrica. Intende affrontare questo cambiamento basandosi su quattro pilastri: integrare Tesla e SolarCity, principale produttore di pannelli solari negli Usa di proprietà dei cugini di Musk; espandere la linea di prodotti di veicoli elettrici per affrontare al meglio tutti i principali segmenti; sviluppare la guida autonoma attraverso l’apprendimento della flotta di massa; e sviluppare un servizio per permettere ai possessori di auto Tesla di generare guadagno quando non la si usa.

Musk ha affermato che vuole creare un’app per smartphone per questo servizio, in modo che i possessori di auto del brand possano un giorno mettere a disposizione la propria auto e ripagare (almeno in parte) la spesa sostenuta per l’acquisto. Inoltre, per le città nelle quali la domanda di mobilità sarà superiore all’offerta, si prevede la creazione di una flotta condivisa Tesla: questo significherebbe entrare in concorrenza con servizi di ride-hailing o mobility-on-demand come Uber e Lyft.

Con l’idea dell’app, fortemente innovativa ma che naturalmente ha anche una forte dose di marketing, Musk vorrebbe coinvolgere i suoi clienti in un nuovo business. I dati del secondo trimestre sono stati ancora in chiaroscuro. Il fatturato di Tesla registra una crescita con un +31% rispetto allo scorso anno, dovuto soprattutto agli ordini della Model S e alle consegne dei preordini della Model X, anche se si registrano anche perdite nette pari a 150 milioni di dollari. La parola data da Musk per l’aumento della produzione non è stata mantenuta. Infatti, dei 17.000 veicoli promessi per il periodo, ne sono stati consegnati solo 14.402; riuscirà a raggiungere l’obiettivo di 80.000 entro la fine dell’anno?

Ma quando si parla di Tesla, qui come a Wall Street, la domanda destinata a ricorrere è ancora un’altra: quanto è affidabile Elon Musk?

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