Lamborghini ha lasciato usare a Marvel sei Huràcan per la realizzazione del film “Doctor Strange”, in uscita nelle sale cinematografiche italiane il 26 ottobre. Fino a qui nessuna obiezione, anzi, tante case automobilistiche hanno stretto partnership con major e case di produzione per la realizzazione di film, basta pensare al famoso agente 007 che ormai non si riconosce se non a bordo di una Aston Martin.

Ciò che ha richiamato la mia attenzione è la motivazione di Lamborghini per questa scelta. È ormai risaputo che Lamborghini nel 2018 lancerà nel mercato Urus, il primo suv del Toro. Questo significa un allargamento del bacino della clientela e la necessità di farsi conoscere e diffondere i valori del brand.

Leggo su Bloomberg che l’amministratore delegato Domenicali afferma che questa scelta sia stata spinta proprio da questo motivo, diffondere la brand awareness e mostrare l’affidabilità delle auto, come nella scena clou del film in cui, a causa di un incidente, l’auto viene distrutta e Doctor Strange è salvo.

Gli addetti al marketing di Lamborghini avranno ponderato bene questa scelta ma dalle informazioni diffuse non ne sono molto convinta, anzi.

Il mondo del cinema è davvero un mondo particolare, quando entriamo in una sala cinematografica sappiamo che siamo al sicuro e a livello inconscio attiviamo dei meccanismi che ci fanno immedesimare nei panni dei personaggi che vediamo sullo schermo. Certo, in quei 90-120 minuti di durata della proiezione agiamo in quel mondo immaginario, ma quando si accendono le luci in sala, la realtà e l’io conscio riprendono vita. All’uscita quindi si ride e si fanno i complimenti per la post produzione e gli effetti speciali, riferendosi ad esplosioni e incidenti.

Ma a questo punto viene anche da domandarsi se l’affidabilità di Lamborghini venga davvero compresa, se le auto del Toro riescano ad avvicinarsi alla realtà delle persone o in questo modo vengano ancor di più proiettate all’interno di una realtà parallela e aspirazionale.O no?

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