Auto, letterina a Babbo Natale. Breve

Caro Babbo Natale, è ora che anche tu abbandoni il diesel. Capisco che con una slitta elettrica faresti poco, troppo poco, ma attrezzati per il futuro. Non avverrà tutto e subito, ma è così: la tua slitta a gasolio tra due anni perderà di valore più di quanto si possa oggi immaginare. A chi la rivendi? Peggio di un taxi, anche sverniciandola.

Caro Babbo Natale, vorrei mi portassi una colonnina per ricaricare l’auto elettrica. Non sotto l’albero, ma sotto casa. Però se poi il furgone di Natura Sì ci parcheggia davanti, mi attacco. Non al cavo, e dunque?

Caro Babbo Natale, forse hanno ragione quelli che dicono che con l’idrogeno andrà meglio: rete di distributori intorno alla città, niente rischio di trovare colonnine inservibili, pieno in pochi minuti e via a zero emissioni. Lo so, questa tecnologia fa ancora acqua, però per te che voli alto, una slitta a celle a combustibile sarà come l’uovo di Colombo. Credici.

Caro Babbo Natale, vorrei mi portassi un’auto ibrida che andasse sempre in elettrico. Ma poi, certo, che ibrida sarebbe? Eppure la Toyota ha penato per inventare l’ibrido, ha avuto ragione e ora tutti la inseguono. Brava. Ma lei che fa? Insegue l’elettrico sul quale si ritrova in ritardo. Carbone (per la Befana).

Caro Babbo Natale, vorrei che portassi tutti i tuoi regali ai dipendenti di Fiat Chrysler che in Italia sono tornati in cassa integrazione o non hanno più contratto nemmeno temporaneo. Da Cassino a Mirafiori passando per Modena, vedi se riesci a convincere Marchionne a rispettare per una volta gli obiettivi di produzione. Su quelli finanziari, c’è già.

Digli di fare un piccolo sforzo, prima di andarsene. E di non preoccuparsi di questo: perfino Raul Castro, dopo Fidel, lascia il potere. Al solito: il tempo resta, siamo noi che passiamo.

Auguri da Carblogger.it  a tutte e tutti i liberi pensatori che frequentano questo blog indipendente. Siete voi la nostra grande bellezza. Grazie.